Continua la battaglia del Movimento No Base militare di Coltano, che si oppone al progetto di realizzazione di un grande polo militare europeo nel parco naturalistico protetto di San Rossore, tra le province di Pisa e Firenze.
Ieri a Roma si è svolto l’ennesimo vertice tra esponenti del governo e delle istituzioni locali toscane e fiorentine per discutere l’opera che un numero crescente di cittadini invece rifiuta. In contemporanea, fuori dal ministero della Difesa e nei luoghi dove la base militare dovrebbe sorgere, due manifestazioni dei detrattori del progetto.

L’appello dei No Base militare per una manifestazione il 2 giugno a Pisa

Per la realizzazione dell’insediamento militare dovrebbero essere utilizzati 190 milioni di euro del Pnrr, risorse che – sottolineano i No Base – verranno sottratti ad altri settori importanti, come la sanità o la scuola. Il movimento chiede il ritiro del decreto firmato dal premier Mario Draghi che di fatto sblocca l’opera e che la base militare non venga realizzata né a Coltano né altrove.
Tra le ragioni del dissenso c’è anche l’impatto ambientale. Oltre a compromettere una riserva naturale protetta, il cemento che porterà la base avrà conseguenze di tipo idrogeologico, comprometterà la biodiversità e sottrarrà terreno fertile all’agricoltura.

Il Movimento No Base militare inquadra il progetto all’interno di una direzione militarista che il governo ha intrapreso, anche attraverso l’aumento delle spese militari. Anche se da più parti viene tirato il freno alla follia del riarmo, l’esecutivo sembra andare avanti per la sua strada. È anche per questo che proprio i No Base lanciano un appello per dare vita il 2 giugno a Pisa ad una grande manifestazione nazionale per celebrare una Festa della Repubblica senza armi, per la pace.

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