Animal Equality è un’organizzazione internazionale che lavora con la società civile, i governi e le aziende per porre fine alla crudeltà sugli animali allevati a scopo alimentare. Tra le tante campagne portate avanti dall’associazione vi è quella contro l’alimentazione forzata di anatre e oche per la realizzazione del foie gras, alimento tanto “gourmet” quanto crudele. Molti Paesi, tra cui l’Italia, ne hanno vietato la produzione, ma continuano a consentire che il foie gras venga importato, consumato e venduto appoggiando quindi indirettamente questa forma di tortura animale.

L’alimentazione forzata è una vera tortura: la campagna di Animal Equality

Dal 2006, grazie a una rete che si estende per otto Paesi in parti diverse del mondo, dall’Italia al Brasile, Animal Equality si batte per tutelare e proteggere i diritti degli animali, in particolar modo quelli allevati a scopo alimentare. L’organizzazione, racconta ai nostri microfoni Francesca Flati, program manager di Animal Equality, «promuove campagne di informazione per sensibilizzare il grande pubblico su ciò che spesso tristemente accade all’interno di allevamenti intensivi e macelli, si relaziona con le grandi aziende affinché adottino politiche a tutela della dignità animale e interagisce con i singoli governi nazionali perché promulghino leggi a difesa degli animali allevati».

Una delle campagne più calde di questi ultimi tempi è quella contro l’alimentazione forzata di anatre e oche per la produzione di foie gras, un alimento ritenuto da tanti una prelibatezza, ma che purtroppo cela dietro di sé la crudele tortura a cui questi animali vengono sottoposti.
«Non tutti infatti sanno che il foie gras altro non è che il fegato ammalato di anatre e oche – spiega Flati – ottenuto alimentando forzatamente gli animali, obbligati a ingerire quotidianamente enormi quantità di cibo così da ingrassare a velocità che in natura non potrebbero mai raggiungere».

Inutile dire che l’intera procedura, che culmina con la morte dell’animale sfinito e ammalato e la rimozione del fegato è estremamente invasiva e dolorosa, tanto da essere considerata una vera e propria forma di tortura e essere stata vietata in quasi i tutti i Paesi dell’Unione Europea, ad eccezione di cinque, come Francia, Spagna, Ungheria e parti del Belgio.
L’Italia dal 2007 è tra i paesi che hanno vietato la produzione di foie gras, consentendone però l’importazione e la vendita. Questo significa che i cinque paesi produttori sopperiscono da soli alla domanda europea di questo alimento, continuando a sottoporre gli animali all’atroce procedura.

La campagna portata avanti da Animal Equality si articola in due fasi: da un lato informare e sensibilizzare il pubblico sulla triste realtà che si cela dietro la produzione del foie gras; dall’altro, tramite la petizione disponibile sul sito, chiedere al governo italiano di schierarsi contro l’alimentazione forzata dinnanzi alla Commissione Europea, affinché tanto la produzione quanto la commercializzazione di questo alimento siano vietate su tutto il suolo dell’Unione Europea.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCA FLATI: