Sbarcati per la prima volta nella nostra penisola nel 2019, e fermi un solo anno a causa della pandemia, i Barback Games, giochi-evento targati Fernet-Branca, sono giunti quest’anno alla loro terza edizione italiana. Dopo due anni nella capitale, nel 2023 a fare da cornice all’evento è stata Milano, città natale del Fernet-Branca, e più nello specifico il MIxology Experience, uno dei più grandi eventi di quest’anno dedicati al mondo dell’hospitality e della mixology.
Come ormai noto, durante questi giochi, i barback hanno la possibilità di mostrare al mondo la complessità del loro silenzioso lavoro e di divertire e divertirsi attraverso una serie di prove che dimostrano le abilità richieste per svolgerlo al meglio. La competizione è composta da prove che di volta in volta cambiano e quest’anno a Milano abbiamo assistito a:
- 40 cartoni di bibite in lattina, 10 fusti di alluminio e il maggior numero di ghiaccio a blocchi da portare a destinazione nel minor tempo possibile (evitando gli ostacoli accuratamente messi lungo il tragitto);
- Fernet-Pong con tumbler di Fernet-Branca, un appuntamento diventato immancabile;
- L’ultima prova, riservata ai finalisti, prevedeva 15 Fernet e Cola perfettamente eseguiti e un servizio al tavolo nei panni di una bottiglia gigante, naturalmente di Fernet-Branca!
Forza, dunque, ma anche precisione, velocità e resistenza, tutte doti che un vero barback deve avere per svolgere la sua quotidiana attività alle spalle di un bartender. Tutte qualità che senza dubbio ha Giorgio Frigeni del Caffè Portici di Bergamo, vincitore e Night Hero di quest’anno.
L’anno scorso si era classificato quarto per pochissimo, ma quest’anno la vittoria non poteva mancare: c’era una scommessa in ballo con il titolare del bar in cui lavora e se non fosse tornato a casa con il trofeo avrebbe dovuto cambiare lavoro. Raggiunto questo grande traguardo ora, il suo secondo sogno, è ottenere la sua prima Coin.
Del resto per lui quello per Fernet-Branca è un vero e proprio amore, coltivato sin da bambino quando vedeva i suoi nonni bere l’amaro alle erbe, e poi da ragazzo quando ha iniziato a bere il Fernet e Cola con la sua squadra. Appassionato rugbista, infatti, racconta come bere il Fernet e Cola sia una sorta di iniziazione nel mondo del rugby, un drink diventato icona del mondo della palla ovale. I suoi cocktail preferiti sono proprio Fernet e Cola e l’Hanky Panky, naturalmente con più Fernet-Branca che Vermut.
Due grandi passioni, dunque, il rugby e il Fernet-Branca, hanno permesso a Giorgio di maturare la forza fisica e mentale per raggiungere i suoi obiettivi nella vita, come nell’evento, e non manca di ricordare la sua dedizione all’amaro prodotto da Fratelli Branca Distillerie tanto che si è fatto tatuare sulla gamba un enorme tributo proprio al Fernet-Branca.
Fiero di appartenere alla community Fernet-Branca e soprattutto di essere un barback, ribadisce ancora una volta quali sono le caratteristiche per svolgere al meglio questo lavoro e le sintetizza in una parola “anticipare”. Per essere davvero bravi non bisogna mai aspettare che arrivino le richieste, perché a quel punto significa che il lavoro si è dovuto interrompere o è rallentato: un buon barback deve invece deve assicurarsi che ci siano le condizioni giuste per offrire sempre e in qualunque condizione un servizio impeccabile. Insomma, deve essere un “back”, ma saper fare anche il bartender.
Ancora una volta, in occasione dei Barback Games, è emersa una community giovane e affiatata, con tanta professionalità e al tempo stesso voglia di divertirsi in grado di dare vita ad una competizione allegra che si fonda su generosità, curiosità e collaborazione. Valori, tutti questi, che spesso mancano in molti ambiti della vita e cui, invece, noi tutti dovremmo aspirare.