Vengono da una piccola zona – ma densa di cultura – tra la Calabria e la Basilicata, chiamata “Area Lausberg”, dal nome del linguista tedesco che ne ha studiato i dialetti, ed hanno appena fatto uscire un nuovo singolo, “Ci hanno rotto il karma”. Sono, appunto, i Radio Lausberg, la band composta dal frontman Giuseppe Oliveto, Luca Oliveto (piano, voce, battente), Enzo Peluso (chitarra classica, acustica, bouzouki), Carmelo Ciminelli (fisarmonica, zampogne), Corrado Aloise (batteria e percussioni), Pasquale Ferrara (basso e contrabbasso).
Il nuovo singolo anticipa l’uscita di un album, che si chiamerà “Maschere Umane”, che uscirà in estate.

Radio Lausberg, la responsabilità dell’ultima collaborazione di Erriquez

L’universo in cui si muovono i Radio Lausberg è quello del folk, come lo era l’universo della Bandabardò di Enrico “Erriquez” Greppi. La sua morte, il 14 febbraio scorso, ha lasciato sgomente tantissime persone. Prima di lasciarci per una malattia di cui era afflitto da tempo, però, Erriquez aveva continuato a lavorare nel mondo musicale e, in particolare, stava seguendo e producendo proprio l’album della band calabro-lucana.

«Poter frequentare Erriquez per me è stato come poter seguire il più bel master a disposizione – racconta Giuseppe – L’incontro con lui è stato di poche parole e molte emozioni e successivamente di tanto affetto».
Per i Radio Lausberg, Erriquez è stato una guida, un maestro di vita e di musica e la presenza della voce nei cori all’interno di “Ci hanno rotto il karma” viene vissuta con una doppia responsabilità dalla band, quella di «proseguire con lui e per lui».

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Il singolo attinge dalla musica del popolo, della tradizione. «Apparentemente è un brano scanzonato, leggero – osserva il frontman – ma pone l’attenzione su temi importanti, ha un testo ecologico che invita a riflettere su come i responsabili dei più grandi mali del mondo poi siamo noi stessi. Quindi è un invito a responsabilizzarci e a rispettare quello che ci circonda».
Il video è un artwork fatto di ritagli di foto che compongono un’animazione ed è opera di Santiago Baculima, un artista ecuadoregno. «Anche il video è frutto di un incontro fortunato, perché con la pandemia non si poteva uscire e questo artista ci ha proposto un video con questa tecnica particolare, che ci è piaciuta tantissimo», commenta Giuseppe.

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