Da mesi ormai, a causa dell’emergenza sanitaria, molti settori lavorativi sono in forte difficoltà economica. 
Tra i tanti settori in crisi quello della musica è uno dei più colpiti.
A pagare il prezzo della crisi pandemica non è solo chi sta sopra il palco ma anche gli addetti ai lavori, così come tutti i gestori di locali e spazi che da sempre ci hanno abituato a vivere la musica dal vivo

Musica Bologna: l’inchiesta dell’Agenzia Dire

All’interno di Fujiko Factory abbiamo intervistato Sara Forni, giornalista dell’Agenzia Dire, che insieme a Federica Mingarelli e Davide Landi ha pubblicato l’articolo/inchiesta Viaggio nei live club bolognesi ‘congelati’ dalla pandemia. Ma la musica continua con l’obiettivo di ricostruire attraverso la voce dei gestori di tre locali bolognesi la situazione che stanno vivendo le sale da concerto ferme ormai da mesi.

L’inchiesta nasce dall’esigenza di dare visibilità a questi spazi che senza finanziamenti e garanzie sufficienti da parte delle istituzioni hanno dovuto reagire e reinventare nuove pratiche di sopravvivenza

Foto: Agenzia Dire
Foto: Agenzia Dire

Le immagini surreali di Davide Landi ritraggono tre realtà, il Covo Club, il Locomotiv e il Circolo D.E.V. vuote e congelate, in attesa di una ripartenza che sembra rappresentare ancora un’incognita.
I Bonus Ristori, come spiegano i gestori dei locali, sono insufficienti e le persone coinvolte nel settore musicale si ritrovano senza lavoro da mesi, di fronte ad un’amministrazione che non fa abbastanza.

Come Fujiko Factory stiamo portando avanti rubriche come Fujiko in concerto, The Show Must Go On e Please don’t stop the music per dimostrare che la musica va avanti e ha bisogno di tutta la visibilità necessaria per continuare a resistere.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SARA FORNI:

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