Prosegue la visione no-stop di film al Lido di Venezia.
Il pomeriggio di venerdì 2 settembre è stato caratterizzato dalla proiezione di una parte di Mildred Pierce- serie che vedremo su Sky a partire da settembre- diretta da Todd Haynes. La storia è quella di una donna che, lasciata dal marito, si vede costretta a reinterpretare il suo futuro e si mette in affari fino a diventare proprietaria di una catena di ristoranti.
L’affascinante storia non ha trovato un corrispettivo filmico tant’è che l’emozione più grande è stata la presenza in sala dei protagonisti di questi episodi: Kate Winslet, Evan Rachel Wood e Guy Pearce.
Con la regia di Marina De Van è stato presentato nella sezione Orizzonti un film, Le Petit Pouchet, dedicato a Pollicino. Un film carino che in alcuni tratti rischia di sfociare quasi in una propaganda sull’importanza del vegetarianesimo.
Chi ricordava il Cronenberg di Videodrome rimarrà certo deluso da A dangerous Method, film in Concorso che racconta una sorta di ménage à trois tra Jung, Freud e la ex-paziente/ futura psico-analista, Sabina Spielrein. Dialoghi non brillanti appesantiscono questa storia in cui inevitabilmente le parole hanno già il loro peso specifico. L’ottimo livello tecnico non riesce insomma a nascondere il fatto che il film si scosti ben poco da un biopic. Scarsa la recitazione di Keira Knightley e ottimo il cameo di Vincent Cassel.
Il film che più attendevo di vedere era indubbiamente Un été brulant di Philippe Garrel, pellicola che avrei terminato almeno venti minuti prima del previsto e che non mi ha dato nessuna delle grandi emozioni che sembrava promettere all’inizio. Il fascino di Louis Garrel, figlio del regista, non basta a compensare.
Lacrime e drammi per Tous nos envies, il bel film di Philippe Lioret. La malattia di una giovane donna è centrale infatti al racconto e alle azioni di quest’ultima che inevitabilmente inizia a guardare il mondo con gli occhi di chi non sa se vedrà il domani.
Sempre della sezione Orizzonti è il documentario firmato da Michael Glawogger, Whores’ Glory che affronta il tema della prostituzione rilevando le differenze tra diversi paesi: Thailandia, Bangladesh e Messico.