Perché non possiamo iniziare e leggere un libro dal mezzo o dalla fine? Da questo interrogativo il fumettista Alessandro Baronciani ha tratto l’ispirazione per creare Monokerostina, il suo ultimo “farma-fumetto”.

Monokerostina: un fumetto in pillole

Come lui stesso racconta ai nostri microfoni, l’idea di Monokerostina è nata dalla volontà di produrre un fumetto inserito all’interno di una scatola: ogni episodio della storia è, infatti, una pastiglia erogata dal blister. Il primo episodio, ad esempio, si trova inscritto all’interno del foglietto illustrativo.

Monokeristina è quindi un fumetto interattivo che gioca con il sistema libro e con la sua continua destrutturazione. Non vi è un ordine preciso in quanto esso va piuttosto creato da chi legge. La protagonista della storia, affetta da una patologia psichiatrica, si trova a mettere insieme i pezzi della sua vita. Allo stesso modo, il lettore dovrebbe riuscire a trovare un senso logico che accomuni tutte le pastiglie del blister.

E’ una storia insieme toccante e commovente, fatta di malattia, guarigione, unicorni e personaggi immaginari reali tanto quanto le difficoltà che la protagonista incontra nella suo quotidianità.

Alessandro ci racconta, inoltre, che la realizzazione dell’insolito fumetto è stata possibile solo grazie ad una campagna di crowdfunding partita nell’estate 2020. Questa impostazione ha concesso agli acquirenti di preordinare le proprie copie, la quali sono andate a ruba.

L’autoproduzione, secondo il fumettista, è infatti ciò che più garantisce la possibilità di dare spazio ad idee di lettura innovative e rare da trovare sullo scaffale di una libreria.

Bruna Accardo

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