Da 22 giorni i lavoratori di Mondo Convenienza di Campi Bisenzio sono in sciopero per chiedere diritti e condizioni di lavoro umane. Una lotta determinata che si è dovuta misurare anche con le cariche delle forze dell’ordine, giunte a garantire gli interessi della produzione.
Qualcosa di simile si è visto ieri a Bologna, allo stabilimento di Mondo Convenienza, quando il picchetto di lavoratori aderenti a Si Cobas è stato attaccato da crumiri provenienti da altre città. Un lavoratore è stato investito ed è stato trasportato via in ambulanza, mentre altri due sono stati refertati al Pronto Soccorso per le botte prese.

Mondo Convenienza, aggrediti i lavoratori in sciopero

«È una cosa che non si è mai vista – commenta ai nostri microfoni Tiziano Loreti di Si Cobas – Queste persone, venute da fuori Bologna, non hanno semplicemente provocato a parole, ma si sono presentati coi cutter e hanno preso a botte e investito i lavoratori in sciopero».
Ieri l’azienda ha provato a dare una versione divergente, sostenendo che gli scontri si sono creati perché la maggioranza dei lavoratori voleva entrare a lavorare. «È già successo da altre parti che i padroni mettessero i lavoratori gli uni contro gli altri – osserva Loreti – ma questi si sono presentati coi cutter e venivano da altre città».

La lotta bolognese riprende le ragioni di quella toscana. Al centro ci sono le condizioni di lavoro massacranti, vicine allo schiavismo, cui sono costretti i lavoratori. Turni da 12-15 ore al giorno con salari bassissimi, tra i 1100 e i 1300 euro, per un lavoro molto faticoso di facchinaggio e montaggio mobili.
«I lavoratori resistono due o tre anni, poi cambiano lavoro perché non ce la fanno», sottolinea il sindacalista, che osserva come il basso prezzo dei prodotti venduti da Mondo Convenienza sia determinato anche dallo sfruttamento degli stessi lavoratori.

Mondo Convenienza è già finita nelle cronache giudiziarie. L’anno scorso la magistratura ha aperto proprio a Bologna un’inchiesta per caporalato, sfruttamento e intermediazione illecita di manodopera per 21 dirigenti del gruppo e la Città Metropolitana si è costituita parte civile. Ad Ivrea, invece, si indaga per estorsione, maltrattamenti, caporalato e discriminazione razziale.
Dopo l’aggressione e le tensioni di ieri, questo pomeriggio ci sarà un tavolo in Prefettura. «Chiederemo l’applicazione del giusto contratto – anticipa Loreti – perché ai lavoratori viene applicato il multiservizi, e il rispetto di tutti i loro diritti».

ASCOLTA L’INTERVISTA A TIZIANO LORETI: