Compagnie, cantautori, attori e un burattinaio si sono riuniti, coordinati da Marco Piazza, consigliere comunale, in un “abbraccio simbolico” per sostenere la torre della Garisenda – preoccupati per le oscillazioni che lo scorso ottobre hanno scatenato l’allarme crollo. Come? Portando in scena la loro arte, giovedì sera, in una serata di spettacolo dal titolo “Mo sóppa Garisenda, èt finé ed sdundlèr?” . Il ricavato, l’ingresso (10 euro) e la vendita dei gadget, verrà devoluto interamente al fondo per il restauro della torre. Un evento realizzato con la collaborazione di Arci di San Lazzaro di Savena, che nella sala Paradiso ospiterà l’evento, e del Comune di Bologna.

I rappresentanti delle arti tradizionali bolognesi insieme per la Torre Garisenda

Fin dal titolo “Mo sóppa Garisenda, èt finé ed sdundlèr?” (Su Garisenda, la finisci di oscillare?, ndr) emerge il legame intimo che i rappresentati delle arti tradizionali bolognesi hanno con la Garisenda alla quale si rivolgono direttamente e in dialetto. E il bolognese sarà la lingua che unirà tutte le performance degli artisti che si esibiranno giovedì alle 20.30 in via Bellaria 7 a San Lazzaro. Una serata di danze, come la filuzza, sketch, canzoni, monologhi, zirudelle che intratteneranno il pubblico. «Volevamo dare un contributo concreto – ha spiegato Piazza – quindi abbiamo pensato a una raccolta fondi. Tanti saranno gli ospiti. Otto compagnie di teatro dialettale, Giuliano Gamberini, Fausto Carpani, Massimo Budriesi e Riccardo Pazzaglia con i suoi burattini presteranno la loro arte alla città e il ricavato dei biglietti andrà nel fondo per il restauro della Garisenda. Allo stesso modo sarà possibile comprare i gadget dell’iniziativa come la maglietta con la locandina dello spettacolo, disegnata da Giorgio Serra», ha concluso Piazza.

«Sarà una sera di varietà – ha aggiunto Patrizia Strazzari della compagnia “Bruno Lanzarini” – tra quelle in scena. «Lo spirito della serata sta nel titolo; in particolare nel verbo “sdundlèr che vuol dire sì “oscillare”, ma anche “prendere in giro”. E noi faremo questo. Metteremo al centro la torre con le sue oscillazioni, ma creeremo un’atmosfera allegra e piacevole. E poi ci saranno degli inediti! Per l’occasione sono state composte zirudelle e nuove canzoni».

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