Il Movimento Identità Transessuale lancia la campagna “Un altro genere è possibile” per permettere ai transessuali il cambio dei dati anagrafici anche senza sottoporsi all’intervento chirurgico. La legge attuale, dell’82, è ormai superata dall’evoluzione della nostra società.

Secondo la legge per cambiare i propri dati anagrafici e, nello specifico, il sesso indicato sui documenti,  bisogna cambiare i propri “caratteri sessuali”. La definizione “caratteri sessuali” è al centro della campagna del MIT, perchè la legge dell’82 non definisce cosa si intenda per caratteri sessuali.

Nasce da qui, da questa indefinitezza che affida la decisione in eventuali cause all’interpretazione del giudice, la campagna del Movimento Identità Transessuale per rendere possibile cambiare i propri dati anagrafici senza dover ricorrere ad un intervento costoso, o al quale semplicemente non si desidera sottoporsi.

La nostra società, pur con molte criticità, ha ormai integrato le persone trans che, da ormai 10 anni non sono più necessariamente associate alla prostituzione. I transessuali lavorano nelle banche e nei bar, sono avvocati o architetti, e soltanto un 10-15% tra loro si dedica alla prostituzione, come ci conferma Aura del Mit, ospite oggi nei nostri studi.

Quella per il cambio dei dati anagrafici, sostengono dal Mit, è dunque una battaglia per il rispetto di un percorso personale e intimo, che troppe volte deve essere raccontato ad estranei per compiere i gesti più comuni della quotidianeità, dal ritiro di un pacco postale alla partecipazione alle elezioni.