Nelle ore febbrili per la questione AstraZeneca e le possibili ripercussioni sulla campagna vaccinale, il premier Mario Draghi ha rivoluzionato il Comitato Tecnico Scientifico (Cts), portandone i membri da 26 a 12 e nominando nuovi esperti, tra i quali non mancano i casi “problematici”.
Se da un lato, infatti, vengono confermati nomi importanti, come quello del presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, e quello del presidente del Consiglio di Sanità, Franco Locatelli, dall’altro rimane marginale lo spazio dato alle donne, trovano posto persone non propriamente esperte del tema, così come esponenti del mondo sanitario che avevano firmato documenti in cui si diceva che il Covid era indebolito.

Cts, le nomine “problematiche”

La questione di genere continua a tenere banco anche nel nuovo Cts. Dei 12 componenti del comitato, infatti, appena due sono donne, in particolare Alessia Melegaro, che insegna Demografia e Statistica alla Bocconi, e la new entry Cinzia Caporale, che guida il Comitato etico dello Spallanzani di Roma.
Tra gli uomini, i nomi che sollevano perplessità e critiche sono almeno tre: Donato Greco, Giorgio Palù e Alberto Giovanni Gerli.

Donato Greco è un epidemiologo, già dirigente del Ministero della Salute e dell’Iss, mentre Giorgio Palù è un virologo padovano che attualmente presidente l’Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco che negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé per aver drasticamente cambiato linea nei suoi comunicati in merito ai presunti effetti collaterali del vaccino AstraZeneca.
Sia Greco che Palù, però, sono tra i dieci firmatari di un documento dell’estate scorsa, che portava anche le firme di Renato Zangrillo e Matteo Bassetti, in cui si criticavano gli allarmismi sul Covid e si sosteneva che il virus fosse indebolito. Zangrillo, in un’altra occasione, affermò addirittura che il virus era “scomparso”.

Anche quello di Alberto Giovanni Gerli è un profilo che presenta qualche criticità. L’ingegnere che cura i dati sul Covid per la Regione Lombardia non solo ha sbagliato clamorosamente il pronostico sull’andamento dell’epidemia in Veneto, che secondo le sue stime sarebbe diventato zona bianca entro febbraio, ma tendenzialmente nella vita si occupa di tutt’altra materia. In particolare, Gerli lanciò una startup di illuminazione stradale ed ha una passione per il bridge, al punto da essersi candidato a presidente della federazione italiana.

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Il nuovo Cts risponde ad una richiesta politica

«Questi nomi provengono da un mondo che, anche senza avere legami organici con la destra – osserva ai nostri microfoni Andrea Capocci, giornalista scientifico che scrive sul Manifesto – era stato il mondo un po’ più coccolato da Matteo Salvini nei mesi scorsi, quando disse che Palù si trovava all’interno del suo Cts ideale, insieme a Bassetti e Zangrillo».
In questa chiave, dunque, è possibile leggere una probabile pressione della destra all’interno della nuova composizione della maggioranza del governo Draghi, che può avere fatto pressione per riequilibrare in Cts con esponenti di atteggiamenti meno prudenziali e restrittivi nei confronti della pandemia.

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