Come era prevedibile, il tema dell’immigrazione è tornato a fare breccia nella campagna elettorale in vista delle elezioni anticipate del prossimo 25 settembre. Dopo essere stata al governo con Draghi, la Lega è tornata ad agitare lo spauracchio dell’immigrazione irregolare allo scopo di alimentare la paura e raccattare consensi, ma il tema viene affrontato anche da Repubblica che, riprendendo un allarme dei servizi segreti, oggi sostiene che l’aumento delle partenze dalla Libia sia una strategia dei mercenari russi del gruppo Wagner per condizionare la stessa campagna elettorale italiana.

Migranti “spinti” da mercenari russi? Colpa delle politiche migratorie europee

Se il tema non fosse serio e se in ballo non ci fossero le vite di migliaia di persone che rischiano la morte nel Mediterraneo, tornerebbe in mente una frase di Vulvia, riuscitissimo personaggio di Corrado Guzzanti, che parlava di “spingitori di cavalieri“. Opportunamente aggiornata, la frase oggi parlerebbe di “spingitori di barconi di migranti“.
Vera o no che sia la tesi di Repubblica e dell’intelligence italiana, ci racconta due cose precise. Da un lato ci spiega che le persone migranti vengono utilizzate come arma di ricatto e che, a rendere possibile tutto ciò, sono esattamente le politiche europee di esternalizzazione delle frontiere.

Così come i migranti sono stati usati come arma di ricatto dal dittatore turco Erdogan, che aprì le frontiere dopo aver incassato i soldi che l’Europa gli aveva dato per fermare i flussi provenienti dalla Siria, allo stesso modo la “Fortezza Europa” espone l’Europa stessa a ricatti di altri soggetti, che siano i tagliagole libici con cui fare memorandum o mercenari russi che utilizzano le migrazioni per far crescere il consenso dei partiti sovranisti, xenofobi e filoputiniani.

Il secondo elemento riguarda l’antidoto a queste dinamiche, che in realtà è molto semplice: aprire canali di accesso legali all’Europa. In questo modo si salverebbero migliaia di vite, si toglierebbe un’arma di ricatto a soggetti esterni, così come si toglierebbe manodopera alla criminalità organizzata che approfitta dell’irregolarità delle persone per sfruttarle e incrementare i propri traffici.
Quello che né Repubblica né i servizi segreti spiegano è proprio questo: la soluzione del problema passa attraverso il rispetto dei diritti umani.