L’associazione Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali nasce nel 2015 da un gruppo di studenti e giovani professionisti legati all’organizzazione studentesca Link – Coordinamento Universitario. L’organizzazione si pone l’obiettivo di cambiare la realtà lavorativa del settore culturale e nasce come campagna sull’accesso alle professioni dei beni culturali e sulla valorizzazione dei titoli di studio del settore.

Un libro per riflettere sulla condizione dei lavoratori del settore culturale

Ciò che ha dato la spinta è stata la legge 110/2014, che nel 2014 ha introdotto novità per gli operatori dei beni culturali, riconoscendo legalmente 7 diverse figure lavorative: questa però legge manca della parte attuativa, che viene quindi delegata ai decreti successivi. L’associazione nasce con l’intenzione di creare dibattito intorno a questi argomenti, ma si estende su tutte le problematiche che toccano il settore, a partire dalle condizioni sull’ambiente di lavoro fino alla mancanza di investimenti pubblici adeguati. Il collettivo mira a riportare il ruolo sociale della cultura al centro del dibattito pubblico. Per questo la loro azione si basa sui pilastri “informazione-protesta-proposta”: «creiamo articoli, documenti di denuncia e inchieste; costruiamo eventi pubblici, conferenze e assemblee, ma anche sit-in e manifestazioni di piazza; scriviamo analisi e proposte di legge da presentare alla politica, e tanto altro».

Il 5 agosto uscirà il libro dell’associazione, Oltre la bellezza, edito da Deriveapprodi. Il libro conterrà la storia dei primi cinque anni del collettivo, dando uno spaccato sulla situazione attuale del patrimonio culturale italiano ed è un piccolo manuale per coloro che hanno intenzione di comprenderla, affrontarla e cambiarla. Il testo raccoglie inoltre tutte le battaglie che l’associazione ha condotto e quelle che porterà avanti nel futuro. E’ previsto inoltre un tour di presentazione, iniziato il 15 giugno a Napoli e che si concluderà a Padova il 9 luglio; il 29 giugno a Pieve di Cento, presso il museo Magi si terrà l’evento di presentazione, mentre il 1 luglio sarà la volta di Bologna, all’interno del parco della Montagnola.

Come spiega Eleonora Fossi, attivista dell’associazione, una delle proposte avanzate è il Sistema Culturale Nazionale: si basa sul principio che ogni cittadino abbia diritto alla cultura. L’obiettivo è quello di raccogliere e coordinare tutti gli istituti e gli spazi culturali del Paese, puntando sulla collaborazione delle varie parti, così da incentivare la crescita sociale e culturale della società. All’atto pratico ciò si baserà sull’istituzione di standard minimi e livelli essenziali, in un modo che ricorda il Sistema Sanitario Nazionale. Questi standard, che devono riguardare tutti gli istituti, siano essi statali, pubblici oppure privati ma che ricevono fondi statali o gestiscono beni pubblici, potranno riguardare ad esempio le professionalità minime impiegate, le condizioni di lavoro e i contratti e tante altre sfaccettature del settore culturale.

Gemma Fabellini

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