Partiranno con una vera e propria carovana, composta da 3 pullman e 6 van, per portare aiuti alle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina e per recuperare profughi da portare in Italia. Solo che questa volta non solcheranno le onde, ma viaggeranno sulla terra ferma.
Mercoledì prossimo gli attivisti e le attiviste di Mediterranea Saving Humans daranno il via alla missione “Safe passage”. Da varie città italiane partirà il convoglio che, concentratosi a Bologna, procederà alla volta del confine tra Polonia e Ucraina.

Guerra in Ucraina, anche Mediterranea si attiva per aiutare i profughi

Da anni impegnata nella ricerca e soccorso dei migranti in mare, grazie alle attività della nave Mare Jonio, Mediterranea ha deciso di «non restare a guardare davanti alla catastrofe umanitaria generata dal conflitto in Ucraina – annuncia l’associazione in una nota – Il nostro motto è “prima si salva e poi si discute” ed anche in questo caso abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi sulle vittime del conflitto, le persone, esseri umani costretti a scappare dalla propria terra».
La solidarietà arriverà sul confine tra Polonia e Ucraina, tra Przemysl e Medyka, dove decine di migliaia di persone sono arrivate stremate, dopo aver compiuto centinaia di chilometri, spesso a piedi. «Alcuni nostri attivisti sono già là per monitorare la situazione», spiega ai nostri microfoni la presidente di Mediterranea, Vanessa Guidi.

La carovana porterà aiuti umanitari all’andata e al ritorno i mezzi di trasporto si riempiranno di profughi di guerra che verranno portati in Italia. «Abbiamo già alcuni contatti con persone che vogliono ricongiungersi con famigliari o conoscenti – racconta Guidi – Una volta in Italia, le persone si registreranno, siamo già in contatto con alcuni Comuni che appoggiano la nostra missione e, sia tra gli attivisti che tra le diocesi, si sono attivati per ospitare persone».
Per sostenere l’operazione è stato anche attivato un crowdfunding, che aiuterà a coprire le spese del viaggio.

Nel comunicare la missione, però, Mediterranea precisa fin da subito che non farà distinzioni né discriminazioni tra i profughi. In particolare, non verranno aiutate solo persone che hanno la nazionalità ucraina, come spesso sta accadendo ai confini. «Ci recheremo in un Paese che appena due mesi fa ha voluto iniziare la costruzione di un muro da 320 milioni di euro, per fermare altri profughi, ma con la pelle scura, che dalla Siria, dall’Iraq e dall’Afghanistan, provavano ad arrivare in Europa dalla Bielorussia – scrive l’associazione – Una fotografia deprimente delle contraddizioni e dell’ipocrisia dell’Europa. Noi aiuteremo e trasporteremo tutti i profughi, senza alcuna distinzione di colore e nazionalità».

ASCOLTA L’INTERVISTA A VANESSA GUIDI: