Non c’è solo il taglio alle pensioni alla base dello sciopero nazionale di medici e infermieri proclamato per domani da Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, i sindacati di medici e infermieri. La lista delle rivendicazioni è lunga e riguarda la carenza di personale, che si chiede di colmare con assunzioni, la detassazione di parte del salario, lo stanziamento di risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro e la depenalizzazione dell’atto medico. Non solo: medici e infermieri chiedono di rendere nuovamente attrattiva la professione, sia in termini economici che di condizioni di lavoro, vista la fuga che si sta registrando in questi ultimi anni.
Lo sciopero nazionale di medici e infermieri contro lo smantellamento della sanità pubblica
«Chiedevamo il finanziamento della sanità pubblica, hanno stanziato 600 milioni per la sanità privata per smaltire le liste d’attesa», osserva Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed. Il sindacato dei medici osserva che il problema non nasce oggi, ma è frutto di due decenni di tagli e disinvestimento sulla sanità pubblica.
«Bloccheremo le attività ordinarie di cura per un giorno per non bloccarle per sempre», sottolinea il sindacalista.
La manifestazione principale si svolgerà a Roma, dove alle 11.00 si terrà un presidio in piazza Santissimi Apostoli. In altre città d’Italia si terranno manifestazioni analoghe.
Anche a Bologna si terrà la mobilitazione. In particolare, alle 10.00 i lavoratori e le lavoratrici della sanità si riuniranno in assemblea al Policlinico Sant’Orsola, mentre alle 11.00 daranno vita a un presidio in via Albertoni.
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