«Andiamo avanti nella stagione “e si chiama anima” con uno dei doppi appuntamenti che permettono di abbinare degli spettacoli e vedere come si parlano tra di loro, cosa possono aggiungere al pensiero dal momento in cui li vediamo insieme in una serata». Quindi, venerdì 11 novembre alle 19.30 Ateliersi apre le sue porte per un doppio appuntamento con due sonorizzazioni dal vivo: Francesca Bono e Vittoria Burattini nella sonorizzazione live del film At Land del 1944 di Maya Deren, e a seguire lo spettacolo “Non troverete nulla di me in questo film che getta una nuova luce sul film Cenere del 1916, l’unica interpretazione cinematografica di Eleonora Duse

Il cinema di Maya Deren ed Eleonora Duse riscoperto e rivisitato dagli artisti all’Ateliersì

Uscirà nel 2023 il primo album del duo Bono/Burattini, composto da Francesca Bono di Ofeliadorme e Vittoria Burattini di Massimo Volume. L’input per realizzare il disco è venuto da una commissione di Home Movies relativa a tre film muti, cioè concepiti e lasciati senza sonoro da Maya Deren, regista e attrice cinematografica statunitense di origine ucraina che si dedicò al cinema sperimentale influenzando non solo le esperienze dell’avanguardia degli anni Cinquanta e Sessanta, ma anche la produzione industriale. Nell’attesa dell’uscita dell’album, registrato in tre giorni all’Atelier Sì, le due musiciste condividono con il pubblico – creando la musica dal vivo per il cortometraggio At Land del 1944– il dialogo con la regista tramite synth, batteria e voce. Si tratta di una narrazione onirica in cui una donna, interpretata dalla stessa Deren, si ritrova su una spiaggia, per compiere un viaggio alla ricerca della propria identità. 

Il secondo appuntamento vede come protagonista la figura di Eleonora Duse, considerata la più grande attrice teatrale di tutti i tempi. Nel 1916 interpretò l’unico film della sua carriera: Cenere di Febo Mari. Durante la lavorazione si pose davanti all’obiettivo come una performer contemporanea, ma il nuovo mezzo, che metteva sempre più in crisi i teatri, mise in ombra la sua naturale creatività. L’insuccesso che ne conseguì mise la Duse in crisi tanto da consigliare lei stessa di non andare a vedere “quella asineria”. Lo spettacolo prende il titolo da una frase della stessa Duse “Non troverete nulla di me in questo film, e mette in relazione, con la regia di Cosimo Terlizzi, gli articoli pubblicati all’uscita del film e le lettere della Duse alla figlia, testi che diventano voce dell’unica testimonianza cinematografica dell’attrice. La voce interpretata da Fiorenza Menni «racconta quello che è successo nell’animo della Duse e nella società dopo l’uscita di questo film», spiega ai nostri microfoni Tihana Maravic di Atelierì, e -in dialogo con la sonorizzazione dal vivo del giovane musicista Luca Maria Baldini– fa emergere tutta la forza della donna concedendo un nuovo e sorprendente senso ad uno dei film più controversi della storia del cinema muto

Oltre alle sonorizzazioni come filo conduttore, Tihana ci fa notare che Maya Deren nacque a Kiev, con il nome di Eleonora Derenkowska nel 1917, e che probabilmente sua madre decise di chiamarla Eleonora proprio in onore di Eleonora Duse. «Entrambe le donne erano legate a uno spirto femminista, all’idea di un pensiero libero e di un’espressività altrettanto libera e sentimentale» aggiunge Tihana. 

Il biglietto unico è 10€ (intero) e 8€ (ridotto), acquistabile su vivaticket oppure nella biglietteria in sede un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Altre informazioni sono disponibili sul sito di Ateliersì

ASCOLTA L’INTERVISTA A TIHANA MARAVIC: