Bologna, CUBO in Torre Unipol, ore 21 Gabriele Mirabassi & Simone Zanchini “Il gatto e la volpe”: Gabriele Mirabassi, clarinetto; Simone Zanchini, fisarmonica
i protagonisti …
Diplomato in clarinetto nel 1986 presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia, è autore di musica jazz. Nella sua carriera ha spaziato tra il jazz e la musica classica, collaborando con numerosi artisti come Richard Galliano, Enrico Pieranunzi, John Taylor, Steve Swallow, Stefano Bollani, Stefano Battaglia, Roberto Gatto, Rabih Abou-Khalil e Edmar Castañeda per quanto riguarda il Jazz. Nel campo della musica classica abbiamo John Cage, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Oleksandr Semchuk, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra d’Archi Italiana, la Banda Sinfonica do Estado de Sao Paoulo, l’Ensemble Conductus, Orchestra Bruno Maderna e molti altri. Inoltre ha collaborato anche in altri ambiti quali il teatro, la canzone d’autore e la danza insieme a Gianmaria Testa, Erri De Luca, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Mina, Giorgio Rossi, David Riondino e Marco Paolini.Negli ultimi anni ha iniziato a svolgere una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e sudamericana in genere collaborando tra gli altri con Guinga, André Mehmari, Monica Salmaso, Sergio Assad, il Trio Madeira Brasil e l’Orquestra a Base de Sopro di Curitiba. Ha formato un suo personale trio denominato Canto di ebano che è stato premiato con il Premio della Critica Arrigo Polillo come Miglior disco dell’anno TopJazz 2008.
Simone Zanchini, tra i più interessanti fisarmonicisti del panorama internazionale, con il suo ispirato virtuosismo si muove tra i confini della musica contemporanea, acustica, elettronica, sfociando in un personalissimo approccio alla materia improvvisativa accompagnato da Stefano Bedetti sassofoni, Stefano Senni contrabbasso, Stefano Paolini batteria. Insieme daranno nuova vita ai brani che tutti quanti conosciamo che abbiamo ballato e cantato. Casadei secondo me è una ricerca interpretativa singolare e di rara bellezza sulla musica del grande compositore Romagnolo ecco quello che troverà il pubblico di borgo sonoro per l’ultima serata di questa XXII edizione.
“In generale non mi sono mai interessati i tributi, gli omaggi, le rivisitazioni, le ho sempre trovate cosa vecchia, un po’ patetiche e legate al passato. – spiega Zanchini – Però quando mi è stato chiesto di fare un tributo a Secondo Casadei non ho potuto rifiutare. No, Casadei è un’altra cosa! Perché Casadei rappresenta il mio passato, e non solo in senso musicale. Perché se nasci in Romagna, e decidi a sette anni di suonare la fisarmonica, Casadei diventa una tappa obbligatoria che invade felicemente la tua vita. Sì, ho iniziato e sono cresciuto proprio con quei suoni. E oggi sono onorato di poter mettere mano alle melodie composte da questo grande personaggio, nel tentativo di dare loro nuova veste stilistica e freschezza musicale”.