Lo squillo arriverà esattamente alle 12 del 10 luglio, lunedì prossimo: in quel momento tutti i cellulari collegati in Emilia-Romagna squilleranno con un suono diverso dalle normali suonerie e i cittadini (non solo i residenti, ma tutti coloro che hanno un dispositivo collegato localmente) riceveranno il messaggio di allarme It-Alert, pensato per sei scenari catastrofici, maremoti, incidenti nucleari, eruzioni vulcaniche, disastri in stabilimenti industriali, collassi di dighe.

Il test del sistema di allertamento It-Alert

Nessuna paura però, si tratterà solo di un test: il sistema, nazionale (hanno già effettuato il test Toscana, Sardegna, Sicilia e Calabria), diventerà un’opzione reale nel 2024. Basterà leggere il messaggio e, volendo, cliccarci sopra per andare sul sito di It-Alert e compilare il questionario, in modo da dare un contribuito al miglioramento del sistema.
«Non è un sms, ma una sorta di schermata pop-up che si apre sul telefono, il messaggio sarà bilingue, in italiano e in inglese, per provare a raggiungere tutti», spiega l’assessora regionale alla Protezione civile Irene Priolo illustrando lo svolgimento del test in Regione. «Lo scopo – sottolinea la vicepresidente della Regione – è non spaventare nessuno, ma sperimentare anche questo sistema».

It-Alert, ricorda infatti Priolo, «è complementare ai nostri sistemi di allertamento regionali per eventi davvero importanti, tali da dover coinvolgere anche i non residenti». Il timore in Regione, considerata anche la forte presenza di turisti in particolare sulla costa (nel weekend è in programma tra l’altro la Notte Rosa), è che il messaggio possa arrivare inatteso e turbare una parte delle persone presenti sul territorio della regione.
Ad esempio, sottolinea ancora l’assessora, «quando la sperimentazione l’ha fatta la Toscana il messaggio è arrivato a Reggio Emilia e quindi le persone si sono preoccupate». Peraltro dopo l’alluvione di maggio le «persone sono già abbastanza affaticate, è importante che capiscano che si tratta di un test. Farlo serve per individuare gli eventuali ‘bachi’ e fare in modo che quando servirà questo sistema funzioni».

ASCOLTA LE PAROLE DI IRENE PRIOLO: