L’8 e 9 settembre il Lollapalooza fa tappa a Berlino, tra techno, dance, rock, e pop saltiamo tra gente di ogni età e provenienza.
La banchina della metro fermata Olympistadion è letteralmente gremita. Ci guardiamo intorno e dalle scalinate continua a scendere gente, come una cascata senza fine di ragazzi e meno ragazzi. È sabato sera, è da poco passata la mezzanotte e siamo anche noi in attesa del treno per raggiungere il centro di Berlino. È appena finita la prima giornata di Lollapalooza Berlin ed è ancora presto, andiamo da qualche parte a confrontarci sulle prime impressioni.
Siamo arrivati al Lollapalooza nel primo pomeriggio, il festival aveva preso il via solo da qualche ora ma eravamo abbastanza di fretta: un evento che dura solo 48 ore deve essere sfruttato al massimo! Il check in è stato più che efficiente, mostrando qui il lato germanico della gestione, permettendoci di accedere alla grande area del festival e iniziare ad orientarci. Passando sotto alle due torri legate dal simbolo olimpionico si accede alla zona dell’enorme stadio, addobbato con pannelli colorati tutto intorno al grande perimetro. Attorno, il parco dello stadio brulica nell’ordine: di famiglie, di ragazzi, di addetti ai lavori poco invasivi, ma molto attenti. Il sole è ancora altro e stabiliamo i punti di interesse: i due main stage, affiancati in fondo ad un enorme prato come le due chiese gemelle di Piazza San Carlo a Torino. Qui si susseguiranno i nomi più importanti della line up, incastrati in maniera (quasi) perfetta. Diciamo quasi, perchè nelle ore successive si dimostrerà agevole, ma non troppo, riuscire a zumpare da un luogo all’altro senza ritrovarsi in fondo alla platea.
L’alternative stage, al di la del grande e monumentale stadio, dove ascoltare un po’ di rock e affini. Il Perry stage, che abbiamo visto solo dall’alto: lo spazio dedicato prevalentemente al meglio di house, deep house e grandi nomi famosi per i nottambuli dei club internazionali; questo spazio, chiuso anche per alcune decine di minuti a causa della sovrappopolazione, è stato probabilmente il leit motiv di molti avventori del Lollapalooza. Dall’alto, una distesa enorme di persone, una copertura completa dello spazio inferiore dello stadio, con un palco capace di regalare scenografie spettacolari e dj set increbili e imperdibili.