Dopo la firma dell’accordo tra vertici aziendali e rappresentati Cobas lavoro privato che annullava i licenziamenti, lunedì le lavoratrici sono tornate a lavoro secondo contratto nazionale. 15 i dipendenti coinvolti, 11 donne di cui 4 incinte. Logi.Ma ha in gestione all’Interporto l’appalto e il magazzino di Grandi Salumifici Italiani. Il sindacato di base avverte che c’è da rimanere vigili.
La lotta paga ma continua. Sembrano queste le intenzioni dei sindacati di base che si stanno occupando delle vertenze nel campo del facchinaggio-logistica. Dopo la vertenza della TNT di Piacenza anche quella delle lavoratrici della Logi.Ma (cooperativa che ha in appalto i servizi di assunzione per conto di Grandi Salumifici Italiani) si è conclusa con il ritorno a lavoro delle impiegate questa settimana, secondo le linee del contratto nazionale.
Anche in questo caso i Cobas hanno ricordato l’importanza della determinazione del sindacato di base nel gestire questa vertenza e attaccato i sindacati confederali: “Denunciamo la complicità di Cgil Cisl Uil del settore logistica, come al solito hanno firmato un accordo il 16 aprile 2013 per i 15 licenziamenti, senza un’ora di sciopero, abbandonando poi le licenziate al loro destino” e continuano: “Ancora una volta le cooperative fanno il gioco sporco delle committenti, in questo caso Grandi Salumifici Italiani è una potenza del prodotto di qualità tipico italiano, del gruppo Lega Coop, un’azienda che appalta e subappalta alle cooperative per abbassare i costi e far sì che queste possano liberamente licenziare, soprattutto come in questo caso donne incinte e con figli”.
Ma il sindacato e le lavoratrici hanno annunciato che non si fermeranno: “In questo caso abbiamo contattato le pari opportunità della Regione Emilia Romagna. Avremo anche un incontro per parlare di questa vertenza da questo punto di vista. Attualmente i licenziamenti si sono annuallati, le lavoratrici sono assunte con lo stesso livello. Il lavoro adesso c’è ma ci sono ancora vecchi problemi – afferma ai nostri microfoni Nicoletta Frabboni dei Si Cobas di Bologna – pause, ferie, carichi di lavoro non sono rispettati. Ci sono ancora dei temi su cui lavorare e non ci tireremo indietro”.