Un mondo variopinto, un teatro di contrasti e personaggi stravaganti, una costellazione di immagini giocose e violente tenute insieme da un cut-up narrativo, questo è DREAMCORE l’ultimo album de L’Officina Della Camomilla, uscito il 19 gennaio per Hachiko Dischi. La band, culto del panorama alternativo italiano degli anni 2000, dopo 8 anni è tornata con un concept album sulla decadenza dell’impero occidentale con citazioni da Bret Easton Ellis e da Christian F. Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino e incursioni continue nella Milano che da sempre fa da sfondo alle opere del gruppo.

Dreamcore: il ritorno de L’Officina della Camomilla

Un ritorno importante quello dell’Officina della camomilla, con nuove idee e con la stessa voglia di raccontare con la propria poetica unica, dolce e surreale, allucinata ed evocativa, istantanee di vita senza retoriche tronfie o velleità di giudizi universali. Il nuovo album è un dialogo aperto tra le generazioni che trovano nei testi e nei suoni unici del gruppo la propria voce e il proprio modo di essere.

L’Officina della Camomilla torna anche con un tour che passerà per molte città italiane, come Brescia, Torino, Roma, Casera Milano e anche per Bologna. La prima data di Bologna del 16 marzo 2024 è andata sold out e, per questo, suoneranno al Locomotiv anche il 17 marzo 2024, i biglietti sono ancora disponibili.
Noi di Radio Città Fujiko abbiamo fatto due chiacchiere con Francesco De Leo – fondatore dell’Officina della Camomilla – per parlare di questo nuovo album, del nuovo contesto musicale italiano e dei prossimi progetti del gruppo.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCO DE LEO: