Un recente rapporto dell’osservatorio indipendente europeo Liberties suscita serie preoccupazioni riguardanti lo stato di diritto in Italia e in Europa, evidenziando un quadro allarmante di regressione in diversi settori, inclusi i diritti umani, i media e il sistema giudiziario.
Secondo il “Rule of law report”, l’Italia sta affrontando un crescente approccio securitario alla giustizia, che paradossalmente sta dimostrando di essere sempre meno efficiente. Inoltre, si è verificato un peggioramento delle interferenze politiche nel settore dei media, minacciando l’indipendenza e la pluralità giornalistica nel Paese.

Il rapporto Liberties: le preoccupazioni per lo Stato di Diritto in Italia e in Europa

Una delle principali preoccupazioni sollevate riguarda la regressione nello spazio dei diritti civili, con particolare attenzione alla criminalizzazione del soccorso in mare, un decreto che mette in pericolo il diritto alla vita dei migranti e il diritto all’asilo. Il governo è stato anche criticato per la sua ostilità verso la società civile, che ha ostacolato il lavoro cruciale delle ong nel contribuire allo sviluppo della democrazia.
Nel campo giudiziario, le riforme attuate hanno reso il sistema meno efficiente, promuovendo un approccio securitario. Tuttavia, c’è stato un timido miglioramento nella lotta alla corruzione, grazie all’adozione di alcune direttive europee.

Liberties ha sottolineato diverse raccomandazioni specifiche per l’Italia, tra cui la garanzia della piena indipendenza del sistema giudiziario e la protezione della libertà di pensiero e opinione dei magistrati. Si è anche invitato il governo italiano a evitare la criminalizzazione del dissenso e a proteggere i diritti di sciopero e protesta come elementi cruciali dello Stato di diritto.
Altre raccomandazioni includono la necessità di proteggere l’indipendenza editoriale dei media e di riformare le regole sull’adozione per garantire diritti eguali a tutte le formazioni familiari. Inoltre, Liberties ha esortato il governo italiano a non criminalizzare la maternità surrogata e a non eliminare il reato di tortura.

«Noi abbiamo registrato alcuni restringimenti preoccupanti di spazi di libertà e di garanzie per i cittadini – spiega Arturo Salerni, presidente di Cild, la Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, che ha curato la parte italiana del rapporto – Il quadro è fosco in tutta l’Unione europea. Oggi c’è uno scenario di arretramento sulla possibilità di salvaguardare e presidiare gli spazi di libertà della persona».

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ARTURO SALERNI: