A quasi un anno di distanza dall’uscita del loro ultimo album, Via col Vento, torna a Bologna lo scoppiettante Duo Bucolico per farci rivivere l’ebbrezza di assistere a una performance che è molto più di una semplice esibizione musicale. Abbiamo intervistato Antonio Lamberti, uno dei due membri, per chiedergli cosa possiamo aspettarci da questo concerto.

Duo Bucolico: «il gioco è quello che fa vivere la musica»

Il duo composto da Antonio Ramberti e Daniele Maggioli si forma nel 2005 nell’ambiente delle sagre di paese romagnole, probabilmente il contesto più adatto perché si manifestasse già da subito lo spirito comico-parodico di un cantautorato che nasconde dietro un’estetica assurda un impegno e una profondità artistica unica nel suo genere. La loro carriera funziona da più di quindici anni proprio in virtù di questo spirito ironico, che li rende un progetto irripetibile nel panorama della musica indipendente italiana.

Il Duo Bucolico si era esibito il 23 aprile 2022 al DumBo, all’indomani dell’uscita di Via col vento. Da allora insieme hanno girato l’Italia in lungo e in largo: dalla Sicilia a Trento, da Pesaro ad Aosta, fino al Jova Beach Party. Torneranno infine sabato 4 marzo al Mercato Sonato, dopo due mesi di riposo, e Antonio ci dice che «Bologna per noi è una città fondamentale, dopo la Romagna forse la prima città che ci ha considerati come musicisti e come cantautori e come fautori di spettacoli assurdi. Non è facile convincere il pubblico a digerire quello che facciamo, perché è molto particolare». Le loro performance infatti sono un misto tra un concerto musicale, uno spettacolo di stand up comedy improvvisato, un cabaret: sempre, comunque, un omaggio alla musica live.

Le interazioni con il pubblico sono proprio ciò che rende così allettanti i concerti del Duo: un coinvolgimento che va oltre la musica, anche perché probabilmente non esiste qualcuno che trovandosi a un loro concerto non sia ispirato a canticchiare una canzone (anche appena ascoltata per la prima volta) o a ballare con più o meno contegno: «la nostra concezione della musica è quella di andare a suonare dal vivo davanti alle persone». Il loro manager la chiama “sindrome delle orchestre di liscio”: «la nostra tradizione nasce da lì, quando crei un gruppo la prima cosa che fai è comprare un furgone e metterci la scritta, poi quello che viene si vedrà». Un’estetica per cui il gioco è alla base di tutto, «è quello che fa vivere la musica, che fa vivere lo spettacolo».

La coerenza artistica è ciò che li contraddistingue, che li rende unici e irripetibili, perché «non modelliamo quello che facciamo seguendo il mercato, non per fortuna ma per scelta ci siamo tenuti questa grande libertà». Elogia poi il loro pubblico, che «sono persone che vedono oltre, colgono i significati nascosti». Per questo, l’invito al divertimento non deve ingannare: è un divertimento consapevole e non superficiale, che nasconde anche un grandissimo impegno nella scrittura, travolge e coinvolge per essere capaci di partecipare più attivamente all’arte e alla vita.

Antonio poi rivela che sono in procinto di scrivere nuova musica. «Le canzoni ci stravolgono la vita, ogni canzone è super impegnativa». Trascorrono giornate intere insieme a scrivere, sono capaci di stare ore su una parola sola: anche se «è un lavoro un po’ da esauriti, quando ti sei sudato una canzone in quella maniera alla fine dal vivo la canti con una passione travolgente». Adesso stanno preparando un disco, che probabilmente uscirà all’inizio dell’anno prossimo, concentrato sul corpo e sulla sua scoperta, in un mondo in cui «siamo diventati tutti cerebrali, tutti occhi per guardare gli schermi». Il loro obbiettivo però in questo momento è più quello di concentrarsi sulla primavera-estate, speriamo con nuovi concerti a Bologna.

Dopo averne parlato con tanto trasporto non ci sentiamo di aggiungere altro, se non un invito a partecipare a chi non ci aveva già pensato, abbastanza fiduciosi che non deluderanno le nostre aspettative. Buon divertimento!

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANTONIO LAMERTI DEL DUO BUCOLICO: