Come abbiamo già avuto modo di leggere, domani venerdì 23 settembre sarà il giorno del giudizio per tutti quei politici che predicano omofobia e razzolano bordelli gay. Su questa semplice e volutamente disadorna pagina di wordpress un gruppo anonimo pubblicherà una lista di 10 “politici (single, sposati, conviventi), preti, persone note e influenti, che attraverso azioni concrete e prese di posizione offendono e discriminano le persone gay, lesbiche e transessuali”. L’intervista di Lillo Montalto.

Trovo estremamente legittima l’operazione in sè – se si ritiene che smascherare l’ipocrisia dei personaggi pubblici sia da considerarsi un dovere civico – ma estremamente opinabili i mezzi con i quali si intende condurla. Il confine che separa denuncia e invasione della privacy è estremamente labile. C’è da fare attenzione a non varcarlo per non incappare nella parte del torto.

Per conto di Metro International ho intervistato Aurelio Mancuso, attivista gay e padre spirituale dell’iniziativa, e Carlo Giovanardi. Aurelio aveva lanciato l’iniziativa su Facebook tempo addietro, quando la legge contro l’omofobia fu bocciata. Finora, però, nessuno sembrava aver avuto il coraggio di metterla in pratica. Dal canto suo, l’immancabile Carletto, quello che definì il manifesto gay friendly dell’IKEA,”offensivo e di cattivo gusto, un’entrata a gamba tesa contro la nostra Costituzione”, non perde neanche quest’occasione per regalarci qualche altra perla di genio: stavolta infila dentro l’intervista anche un paragone fra Martin Luther King e Berlusconi.

Ecco come i due personaggi, così diversi per storie personali e convinzioni ideologiche, rispondono ad alcune problematiche legate alla pubblicazione dei 10 nomi nella lista.

Chi sono i membri di questa task force anonima dell’outing? Come hanno ottenuto le loro informazioni? In quali suburre hanno scavato? Ma soprattutto, come possiamo fidarci? Come possiamo essere sicuri che la lista sia attendibile? E se le fonti che portano a uno di quei nomi fossero corrotte?

Questi i miei dubbi, insomma. Manca trasparenza cristallina, essenziale se questo genere di operazioni vogliono anche essere credibili. Qui sotto, le risposte dei due contendenti…

Aurelio Mancuso, attivista gay

Avevo lanciato l’idea su Facebook quando fu bocciata la legge sull’omofobia. Poi un giorno si è fatto avanti questo gruppo anonimo. Mi ritengo pertanto una sorta di ispiratore morale dell’idea, ma non ho nulla a che fare con essa. Ai tempi, non si fece nulla per paura di conseguenze legali. Ora questo gruppo anomimo mi ha contattato solo una volta tramite una mail in cui mi comunicava le sue intenzioni. Più di questo non so. Non sapendo cosa questi diranno, io stesso sono prudente. […] In paesi civili come gli Stati Uniti o la Germania la pratica dell’outing è in uso già da molti anni. Lo sputtanar…ehm..il fare capire che ci sono politici omofobi e ipocriti in giro è del tutto legittimo. […] C’è il rischio di rovinare le vite di questi politici? Nessuno pensa mai alle vite dei gay che sono state rovinate. L’Italia è ancora l’unico paese senza uno straccio di legge pro-omosessuali e contro l’omofobia. E’ una situazione orribile. […] I giornalisti italiani che tutti i giorni sputtanano B. hanno benissimo presente chi sono i nomi dei tanti politici italiani segretamente gay. Di questo però non si parla mai. Il dovere di questi ragazzi ora è di fare i nomi, ma ti posso assicurare che i giornalisti italiani non avranno grandi sorprese. Non si incappa nel rischio di fare errori. Sappi che c’è molta ipocrisia anche nella stampa. I giornalisti non possono invocare la privacy per questi qui e poi ammorbarci con le zoccole di Berlusconi. Tutti hanno fatto in fretta a definirle zoccole senza uno straccio di prova. Nell’ambiente tutti conoscono i nomi, ma nessuno ne vuole parlare. Una prova? A volte, durante i pride, i leader gay italiani si fanno sfuggire qualche nome….

Carlo Giovanardi

E’ una violenta intrusione nella privacy. Il problema è ancora più serio. Ci sono già ministri di governo che hanno pubblicamente dichiarato di essere omosessuali. L’Italia è un paese dove un presidente di regione in carica che ha dichiarato i suoi orientamenti omosessuali senza essere messo in discussione. Da qui a pensare di schedare le persone in base agli orientamenti sessuali ne passa. […] Queste persone selezionano i bersagli da colpire o diffamare: chi può dichiarare chi è gay o omosessuale, mica esiste una carta di identità gay che lo attesta? E’ una intimidazione. Il mondo, e l’Italia in particolare, è un posto un po’ strano. Abbiamo leggi severissime sulla privacy a momenti non si può  nemmeno chiedere l’ora e poi si fa un elenco di omosessuali del genere – non so peraltro quanto penalmente discutibile. […] La legge sulla omofobia giuridicamente non funzionava perchè incostituzionale: giudicava penalmente perseguibile semplicemente chi esprimeva un opinone. Nella nostra costituzione il matrimonio è sacro fra uomo e donna: questo assunto sarebbe diventato discutibile. E poi nel nostro ordinamento abbiamo già l’aggravante per ‘motivi futili e abietti’. […] Secondo me è altrettanto grave che si picchi la propria moglie o un omosessuale. C’è un’emergenza omofobia in Italia? In Italia sono state massacrate almeno venti donne quest anno. Il branco agisce violentemente per il  95% sulla donna, in percentuale molto più piccola contro uomini o ragazzi. Ma di questo nessuno parla. […] Non c’è un problema omofobia: gli omossessuali sono ovunque, nella moda politica etc. sono persone come gli altri. Ma se leggo: la fiera del turismo omosessuale allora dico.. ma come? Credevo il turismo fosse per tutti? Questa è una ghettizzazione. […] Cosa vuole che sappia io dei miei 945 colleghi, di chi è gay o meno. Cosa me ne frega a me?

ED ECCO, QUANDO DISCUTIAMO DI INTERCETTAZIONI E BUNGA BUNGA, LA PERLA. SPLENDIDA, SPLENDENTE. CHIEDO A GIOVANARDI SE I POLITICI NON DEBBANO DARE IL BUON ESEMPIO:

Riguardo la vicenda delle intercettazioni… NO, MI PERDONI, LA VICENDA DELLE ORGE.…Si, insomma, il giudizio morale e politico che si è dato è stato molto severo, un po’ come è accaduto con John Kennedy o Pompidou. Clinton, quell’altro, lui esercitava addirittura nella sala ovale. Poi c’è Martin Luther King, di cui è noto…. Insomma, si può dare un giudizio morale,  ma non è un problema criminale... GUARDI, CI SONO DEI PROFILI PENALI RILEVANTI RELATIVI ALLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE In inghilterra se emergessero 100.000 intercettazioni sui politici come è accaduto per Berlusconi…100.000…sarebbe uno scandalo nazionale. NON CREDE INVECE CHE LO SCANDALO ESPLODEREBBE SE BECCASSERO CAMERON CON UNA PROSTITUTA MINORENNE? In Inghilterra semplicemente non uscirebbe uno scandalo del genere perchè non potrebbero pubblicarlo sui giornali. E’ semplice. La nostra costituzione dice k la corrispondenza privata è inviolabile…. E poi a sinistra… a sinistra non esce un’intercettazione che sia una. Sul caso di Penati non c’è un’intercettazione. A DIRE IL VERO, ME NE VIENE IN MENTE UNA FAMOSA COSì, SU DUE PIEDI…QUELLA DI FASSINO CHE ANNUNCIA ‘ABBIAMO UNA BANCA’ Si, ce n’è una, ma hanno indagato Berlusconi alla fine. Ora la procura di Napoli è incompetente. Stiamo vivendo un’emergenza democratica evidente.

Vista l’emergenza che il paese sta vivendo, non resta che sperare che nella lista dei 10 politici omofobi non figuri proprio lo stesso Giovanardi. Chi lo sente più, poi?