La lista “l’Altra Europa con Tsipras”, che candidava il leader della sinistra greca alla presidenza della Commissione Europea, ha superato il 4% dei voti e avrà diritto a 3 deputati al Parlamento Europeo. Per Stefano Lugli, candidato nella corcoscrizione Nord-Est, è soltanto il primo risultato ottenuto con questo progetto.
L’altra Europa con Tsipras, inizio incoraggiante per il leader di Syiriza
E’ stata battaglia fino all’ultimo voto, con un’improvvisa caduta dei consensi in dirittura d’arrivo. Alla fine però, quando la notte lasciava il posto al giorno, la lista l’Altra Europa con Tsipras ha avuto la certezza di aver raggiunto, seppur con un margine ridotto, il quorum del 4% dei voti (con il 4,03%). Saranno tre i seggi cui la neonata lista avrà diritto, e saranno occupati, presumibilmente da Eleonora Forenza, Curzio Maltese, e Marco Furfaro. I due più votati, Barbara Spinelli e Moni Ovadia, hanno già annunciato di rinunciare al posto che spetta loro per il numero di preferenze raccolte.
“E’ il primo grande risultato ottenuto con questo progetto. Un’ottima affermazione ottenuta da una lista che ha combattuto una campagna elettorale senza fondi e nel completo oscuramento dei grandi media. E’ una lista nata dal basso, che rappresenta tante storie di lotte.” dice ai nostri microfoni Stefano Lugli, candidato nella circoscrizione Nord-Est, che ribadisce, come già annunciato da Barbara Spinelli, che i 3 italiani entreranno nel gruppo della Sinistra Unita Europea.
C’è ora da affrontare il problema dell’eventuale asse con il Pse, che potrebbe comunque non garantire la maggioranza dei seggi. “Il modo nel quale ci si confronterà con le altre forze, dipenderà molto dal quadro definitivo. Il nostro obiettivo -precisa Lugli- è interrompere le politiche di rigore: le alleanze eventuali si baseranno su questo imprescindibile punto di partenza.”
Lugli definisce “paradossale” la vittoria del Partito Democratico. “E’ una scelta che premia chi sostiene le politiche di rigore, che hanno reso più povero il nostro paese, con meno diritti, e che l’ha portato alla recessione e ad un boom della disoccupazione. E’ un risultato -continua il candidato- che si spiega anche con una campagna elettorale giocata fondamentalmente su temi nazionali. Più che una campagna elettorale, è stata un derby tra Renzi e Grillo.”
“Ora -rilancia Lugli- si deve costruire una Syriza italiana, che sia punto di riferimento per tutte le lotte e vertenze del territorio. Una ripresa democratica dal basso, che riaffermi i diritti delle persone” è per il candidato l’unica risposta da oppore alla devastante avanzata del nazionalismo e del populismo.