Un italiano su tre versa in una condizione economica difficile a causa dell’inflazione. È quanto emerge (anche) dalla fotografia di Altroconsumo, che ha compiuto un’indagine statistica, svolta insieme ad omologhe organizzazioni di consumatori di Spagna, Belgio e Portogallo. Ad essere più colpite, visti i settori in cui si registra la maggior inflazione, che sono quello energetico ed alimentare, sono le famiglie meno abbienti.

L’indagine di Altroconsumo sull’inflazione: ci si indebita per pagare le bollette

In particolare, secondo il report gli italiani si vedono costretti a tagliare una parte dei consumi o a ricorrere a prestiti per fronteggiare i rincari.
L’indagine, che è stata svolta tra il 16 e il 21 dicembre tramite un questionario online, ha fornito risultati che sono stati messi a confronto con i dati di una precedente indagine, svolta tra il 26 e il 29 aprile 2002.
E i risultati sono inquietanti, dal momento che già ad aprile dell’anno scorso già il 31% delle persone intervistate raccontava di non essere stato in grado di accantonare alcun risparmio alla fine del mese e nei 12 mesi precedenti. Una percentuale salita al 41% a dicembre 2022. Inoltre il 37% del campione è dovuto ricorrere ai risparmi accumulati, arrivando a dover chiedere una mano ad amici e parenti nel 13% dei casi.

A pesare è soprattutto il costo delle bollette, che per il 42% degli italiani è diventato insostenibile. Ma cambiano anche le abitudini legate all’acquisto di cibo: il 20% delle persone compra meno prodotti alimentari, in particolare meno carne e pesce, mentre il 16% riduce il consumo di frutta e verdura.
Una situazione economica difficoltosa che induce a tagliare anche altre spese: il 57% degli intervistati afferma di aver rinunciato a molte attività culturali, mentre il 59% afferma di aver ridotto il budget per viaggi e vacanze.

Ad essere maggiormente colpite, come già evidenziato da altre analisi, sono le fasce più fragili della popolazione. Tra queste, il il 44% di coloro che si trovano in una situazione economica già compromessa ha avvertito un “grande impatto negativo” sulla propria qualità di vita e nel 56% dei casi i cambiamenti di stile di vita causati dall’aumento dei prezzi hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico delle persone.
«Abbiamo notato che l’impatto maggiore si è registrato soprattutto sulle famiglie del sud – spiega ai nostri microfoni Flavio Pellegrinuzzi di Altroconsumo – Quindi il rischio è che aumentino le disuguaglianze».

L’indagine di Altroconsumo, però, ha sondato anche la consapevolezza del problema ed è emerso che il 78% dei cittadini è convinto che le aziende stiano approfittando dell’inflazione per aumentare i propri profitti in maniera ingiustificata (la cosiddetta “greedflation”), mentre il 48% pensa che il governo non stia esercitando un controllo efficace per evitare che si verifichino rincari immotivati.
L’unica nota positiva della situazione è che le famiglie sembrano aver capito quali sono gli interventi virtuosi per ridurre i consumi che, oltre a un effetto sul portafoglio portano benefici anche per l’ambiente, e affermano di volerli mantenere anche superata la tempesta.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FLAVIO PELLEGRINUZZI: