«Per noi la priorità è prenderci cura delle persone, ridurre le disuguaglianze -ha affermato oggi Matteo Lepore, alla conferenza stampa sulla presentazione delle linee di mandato 2021/2026– Oggi partiamo da questa proposta, di una Casa della Comunità a Savena, che riguarderà anche la realizzazione di una biblioteca: in tutti i quartieri ne avremo una». Uno dei più grandi progetti, per il mandato di Lepore e della sua giunta, è quello di creare a livello non solo cittadino, ma metropolitano, una rete di servizi che mettano insieme sanità e sociale: questo si realizzerà soprattutto attraverso la conversione delle già presenti Case della Salute in Case della Comunità. Non è casuale la scelta di svolgere la conferenza stampa di oggi presso gli uffici del Comune del Quartiere Savena.

La giunta comunale ha presentato le linee di mandato per i prossimi 5 anni

«Il lavoro che facciamo è sull’educazione dei ragazzi: ci sarà un nuovo servizio pubblico dedicato agli adolescenti. Bologna come città più progressista d’Italia non può non avere questo tema al primo posto, accanto al lavoro e alla svolta ambientale» E non è un caso che, oltre al Passante di nuova generazione, oggi siano stati presentati anche i progetti per nuovi polmoni verdi all’interno della città, per la conversione all’energia verde e per la creazione di un grande bosco all’interno della città. L’obiettivo, secondo le parole Lepore, è essere una delle prime 100 città al mondo a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030.

Sicuramente saranno fondamentali i fondi che arriveranno dall’Europa con il Pnrr, che andranno nella direzione di creare una “Grande Bologna”, di respiro internazionale: «noi puntiamo come priorità a rigenerare le zone ferroviarie e le aree dismesse della città, quindi gli investimenti del Pnrr possono essere un’occasione per sbloccare aree da 15 anni ferme, sulla base di interessi della città: avere più studentati, più edilizia sociale, più parchi, più servizi per i cittadini in luoghi che attualmente sono abbandonati. Noi vogliamo attirare nuovi studenti e nuovi talenti; in questo l’abitare è fondamentale. Ma anche una nuova idea di welfare che dia risposte a loro e ai loro bisogni, anche se non sono residenti. Più complessivamente il tecnopolo e i centri di ricerca che Bologna ha ci danno una grande occasione: quella di essere la prima città in Italia che ha, insieme a Milano, più attrattiva. Quindi dev’essere in grado di attrarre anche nuovi abitanti».

«La città più progressista d’Italia decide di essere grande, e per questo le scelte devono essere metropolitane: dobbiamo avere uno sguardo almeno metropolitano -ha proseguito Lepore, affermando che la grande quantità di finanziamenti cambierà radicalmente la città per come la conosciamo. Ci sono infatti- attorno alla stazione un miliardo di euro di investimenti. Grande significa anche più forte: noi dobbiamo uscire da questa pandemia investendo sul servizio sanitario nazionale. Noi diciamo no alla privatizzazione dei servizi: questo è fondamentale per una città progressista». Traspare dunque, dalle parole del sindaco, il progetto di Bologna come città dei servizi. Progetto che verrà finanziato, in futuro, anche dalla creazione di musei e attrazione che rendano la città una meta turistica: trasporti e riqualificazioni vanno interpretati anche in questa prospettiva. Non resta che osservare le future azioni della giunta comunale.

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