All’età di 96 anni è morto ieri sera Licio Gelli, il “burattinaio” della loggia massonica P2, che sta dietro a molti dei misteri e delle stragi che hanno insanguinato l’Italia. Per Paolo Bolognesi, deputato Pd e presidente dei famigliari del 2 agosto, scompare uno dei protagonisti in negativo della storia d’Italia. “Spero che i magistrati lo abbiano interrogato per bene e che ora qualcuno perquisisca casa sua”.
Morto Licio Gelli: momento della verità sul 2 agosto?
È morto Licio Gelli. L’ex venerabile della loggia P2, 96 anni, è deceduto nella sua dimora, Villa Wanda a Arezzo. Gelli era stato ricoverato recentemente in ospedale.
“La figura di Gelli e della P2 compare in tantissimi fascicoli relativi alle stragi ed ai misteri d’Italia – ricorda ai nostri microfoni Paolo Bolognesi, presidente dei famigliari delle vittime della strage alla stazione di Bologna – Con la sua morte scompare un protagonista in negativo della storia del nostro Paese“.
Nei suoi discorsi dal palco del 2 agosto, Bolognesi evoca tutti gli anni la figura di Gelli e, circa 2 anni fa, consegnò un dossier con elementi che collegavano la P2 alla strage alla stazione di Bologna. “Quando fu arrestato a Ginevra – ricorda Bolognesi – fu ritrovata una cartella che recava la scritta ‘Bologna’ e che conteneva le indicazioni di 14 milioni di dollari di pagamenti, avvenuti prima e dopo la strage, a figure legate a Gladio e ai servizi segreti“.
Il presidente dei famigliari del 2 agosto, inoltre, si augura che i magistrati lo abbiano interrogato intensamente fin tanto che era in vita. E poi si auspica che ora qualche magistrato faccia un giro nella sua casa, per ispezionarla e trovare eventuali elementi che possano portare chiarezza su uno dei tanti segreti di cui era depositario.