Angela Balzano filosofa femminista e docente precaria ha appena pubblicato un nuovo libro dove approfondisce il rapporto tra filosofia della scienza, studi di genere e pensiero del mondo fuori dal capitale, nel tentativo di ripensare la biologia. Eva Virale. La vita oltre i confini di genere, specie e nazione è appena uscito per Meltemi e dopo una prima presentazione al Salone del libro di Torino continuerà a viaggiare per la penisola. Ne abbiamo parlato con l’autrice.
Il nuovo libro di Angela Balzano ripensa la storia della biologia
«L’Eva Virale riscrive la filosofia materialista tramite la biologia femminista e per farlo in questo libro recupero le grandi dimenticate dalla scienza per gettare luce su quanto la biologia sia completamente pensata da un maschio bianco etero e molto religioso, ovvero Linneo, figura che ha dettato le basi della disciplina. In questo libro voglio andare oltre quella visione da una prospettiva situata» comincia così Balzano, che in continuità con il suo saggio precedente prova a ripensare l’approccio alla scienza dura per come la conosciamo.
Nell’Eva Virale c’è la voglia di capire come in realtà fossero emerse, nel corso della storia della scienza, altre visioni sulla vita biologica in questo mondo. Visioni e spiegazioni oscurate che vanno oltre il mansplaining e che puntano a rimettere al centro della scena approcci differenti, per esempio quello della trans-ecologia, un approccio a cui attingere per contrastare la terza estinzione di massa e la grande accelerazione. «L’idea è cercare un approccio che ci permetta di vivere bene insieme a tutte le forme di vita di questo pianeta».
L’idea del saggio è anche indagare lo stretto rapporto tra scienza e capitale, perché «mi interessa dimostrare come la crescita del capitale e della devastazione della riproduzione stessa sul pianeta vadano a braccetto e il punto del volume è ripensare il capitalismo, ripensarlo evitando di considerarlo l’unico sistema possibile» continua Balzano. Fine del capitalismo e nuova luce su figure cardine della storia della scienza, come quella di Lise Meitner, scienziata scopritrice della fissione nucleare e al contempo convinta antimilitarista, che si rifiutò di impiegare il proprio sapere per scopi militari legati alla bomba nucleare.
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