Nell’afa di una notte d’estate, la vicequestore Fiore siede di fronte a un uomo che non le dà risposte coerenti e colma le lacune con dei “non so” e “non ricordo”. L’interrogato sembra reticente e la sua amnesia pretestuosa, ma Fiore sa che la mente umana fa del vuoto una difesa e riesce a scavare nel passato di quell’uomo che rischia l’accusa di omicidio premeditato e partecipazione a organizzazione criminale internazionale. Ad un certo punto, infatti l’interrogatorio lascia la questura di Brindisi e inizia a spaziare verso altri scenari: sente che c’è di più e permette alla poliziotta di afferrare quel lembo di memoria che gli è rimasto e tirare fuori una storia incredibile dal suo inconscio: l’interrogato si chiama Aurelio Bottini, e dalla sua confessione riemergono personaggi della guerra civile siriana, combattenti per ideali di patria e organizzazioni umanitarie sul palcoscenico insanguinato di Kobane. Ma Aurelio ricorda anche di essersi trovato dentro i flussi migratori del Mediterraneo condizionati dalla criminalità organizzata. E poi c’è una bambina, che collega tutto quanto. La vicequestora lo capisce e cerca di ripercorrere da qui le fila del racconto.
Per Natale il libro di Cesare Battisti
A raccontarci la trama e la storia travagliata della pubblicazione de L’ultima duna è l’avvocata di Cesare Battisti, Marina Prosperi, che ai nostri microfoni rappresenta un po’ la voce dello stesso Cesare. Marina parte dalla lettura dei ringraziamenti del libro, nei quali Cesare ripercorre la stesura del libro attraverso i personaggi che hanno collaborato a quest’opera «con una storia editoriale molto particolare». L’ultima duna giunge alla pubblicazione dopo aver attraversato «un passaggio di scrittura per niente semplice» spiega l’avvocata Prosperi, che racconta l’odissea di questo libro che parte nel carcere di Rossano (CS) dove Cesare scrive la prima parte interamente a mano, per poi approdare nel carcere di Ferrara dove con l’aiuto di un computer -ottenuto dopo una lunga battaglia legale– Cesare riesce a finire il romanzo. Il libro «è venuto fuori con me per mesi» dice Marina, che in questo modo ha visto crescere in forma plastica questo romanzo, in quanto lei rappresentava «l’unico contatto di Cesare autorizzato a portare fuori delle carte scritte da lui». Anche grazie a lei il libro è stato infine pubblicato da Mondo Golem.
Dal 2020 Cesare Battisti collabora con l’associazione di volontariato “Artisti Dentro Onlus” in qualità di editor per la narrativa nel premio letterario Scrittori Dentro, riservato ai detenuti nelle carceri d’Italia e di cui Cesare cura gli scritti prima della pubblicazione, come ci spiega meglio Marina nell’intervista. Marina infine fa un invito all’acquisto del libro, in quanto rappresenta «un’operazione di solidarietà e vicinanza rispetto a una storia, quella della sua storia individuale ma anche la storia degli anni 70 e dell’incapacità di risolverli in maniera pacifica nel nostro panorama».
ASCOLTA L’INTERVISTA ALL’AVV. MARINA PROSPERI: