L’assessore Matteo Lepore interviene sulla vicenda che ha coinvolto Oz Bologna, difendendo lo spazio. La solidarietà del Consiglio comunale è pressoché unanime: da Coalizione Civica alla Lega, passando per il M5S e il Pd. Intanto è partita la manifestazione “acrobatica” di protesta dagli spazi del centro per gli sport urbani.

Se a fine mese si dovesse arrivare ad uno sgombero “forzoso” dello spazio Oz, nei locali dell’ex Samputensili di via Stalingrado, l’assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Matteo Lepore, si farà trovare sul posto ed è pronto a farsi identificare dalle forze dell’ordine. Lo annuncia lo stesso Lepore prendendo la parola, oggi, all’inizio della seduta di Consiglio comunale.
Le realtà che oggi hanno in gestione lo spazio, dopo il passaggio di proprietà e l’entrata in scena del gruppo Unipol, hanno formalmente tempo fino al 31 maggio per lasciare i locali. “Se dovesse succedere, perché qualcuno dovesse andare il 31 maggio a liberare forzosamente la struttura – dichiara Lepore – sarò il primo ad essere lì presente per farmi identificare insieme all’associazione Oz, lo dico molto chiaramente”.

L’associazione negli ultimi anni si è sobbarcata costi non solo economici ma anche “sociali” e questo in collaborazione con il Comune e il Quartiere, fa notare Lepore, “per portare avanti un pezzo di welfare”. Questo precisando che “non stiamo parlando di un collettivo che ha occupato uno spazio e quindi non sto difendendo un centro sociale”, aggiunge l’assessore.
“Possiamo permettere che in questa città 10.000 metri quadrati di attività sociali ed educative vengano sgomberati con la forza? Non credo e penso che non avverrà. Non è immaginabile”, afferma l’assessore, chiedendo per Oz “tempo fino a settembre” con l’impegno, da parte del Comune, di “assumerci la responsabilità di trovare insieme all’associazione una collocazione alternativa”.
Per riuscirci serve però “la collaborazione di tutti: nuova proprietà, associazione, Tribunale fallimentare e curatore. Ci stiamo già lavorando e confido in una soluzione positiva”.

Non è solo l’assessore Lepore a prendere parola in aula a favore di Oz. La presa di posizione in Comune, anzi, è spiccatamente bipartisan. Dai banchi del Pd intervengono Roberta Li Calzi (quella di Oz è “un’esperienza importante che va salvaguardata”) ed Elena Leti (si parla di “luogo di riferimento culturale e aggregativo per il territorio”), presentatrice di un odg sul tema.
Quello nato all’ex Samputensili è “un vero e proprio esempio di rigenerazione urbana”, sottolinea Emily Clancy (Coalizione civica), invitando a firmare la petizione di Oz e partecipare alla manifestazione che l’associazione ha organizzato per oggi pomeriggio, perché serve ottenere “una proroga di almeno sei mesi e individuare uno stabile adeguato al proseguimento di tutte le attività”.

Un altro odg arriva da Mirka Cocconcelli (Lega), che sottolinea di aver visitato Oz qualche anno fa (“Esperienza estremamente stimolante”) e anche di aver curato, da ortopedica, diversi frequentatori delle attività sportive ospitate nell’ex Samputensili. Si tratta di “uno spazio completamente recuperato all’uso sportivo e culturale”, dichiara la leghista, che dunque “non deve morire perché espressione di una comunità viva e pensante”.
Sul tavolo “non c’è solo l’attività sportiva ma anche il ruolo sociale che Oz interpreta”, rileva Massimo Bugani (M5s), proponendo un odg unitario “per ottenere un impatto più netto, forte e deciso”. Anche Fi concorda con la necessità di “salvare questa esperienza”, ma Marco Lisei non rinuncia a bacchettare l’Amministrazione: che la proprietà avrebbe potuto revocare il comodato d’uso “lo sapevano tutti”, dunque in questo periodo “si poteva ragionare con la proprietà” e trovare un “piano B”, mentre invece Comune e Quartiere “si sono girati i pollici”.

Fonte: Dire