La nuova legge sulla legittima difesa è molto vicina a diventare realtà. Ma in un Paese dove gli omicidi per furti sono in media 30 mentre i femminicidi e le risse fanno più di 130 vittime all’anno, con un clima di odio crescente già sfociato in aggressioni razziste, sessiste e omofobe, avere più armi in circolazione porta ad un clima da guerra civile. L’intervista e la proposta di Giorgio Beretta di Opal.
Il Senato l’ha approvata mercoledì con 195 voti favorevoli e adesso toccherà alla Camera. La nuova legge sulla legittima difesa promossa dal governo gialloverde è molto vicina a diventare realtà, ma secondo Giorgio Beretta di Opal (Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere) si finisce per legittimare sempre di più l’uso per le armi. “Oggi – spiega infatti Beretta – l’ambito di maggior pericolosità non è quello dei furti e delle rapine, ma è quello familiare e interpersonale. E una legge come quella attuale, che di fatto porterà ad avere molte più armi nelle case degli italiani, porterà come conseguenza quello di avere un forte aumento di omicidi di tipo familiare, femminicidi e omicidi per lite o rissa. Questo è il grosso pericolo”.
Il problema non è solo la legge in se’, ma il mancato aggiornamento conseguente delle norme sul porto d’armi. “Nell’attule situazione italiana – sottolinea Beretta – è più facile ottenere il porto d’armi che la patente di guida. È sufficente essere incensurati, non essere tossicodipendenti o alcolisti cronici, non soffrire di malattie psichiche o tare ereditarie e, fatto un breve esame di maneggio delle armi, si può ottenere una licenza di tipo sportivo che permette di detenere in casa 3 pistole, 12 armi sportive (tra cui sono contemplati anche i fucili semiautomatici, quelli che vengono usati nelle stragi negli USA) e un numero illimitato di fucili da caccia. E la licenza dura 5 anni, nei quali le condizioni di salute di una persona possono cambiare radicalmente. Insomma, una persona può tenere in casa un piccolo arsenale. Proprio per questo già oggi vediamo un alto numero di omicidi fatti da legali detentori di armi”. Per fare un esempio, il porto d’armi sportivo è quello che Luca Traini, l’attentatore di Macerata, aveva ottenuto in 19 giorni. “Questo è il grossissimo rischio in questa situazione, di armare persone che finiscono per commettere delle stragi”.
Sul fatto che sia necessario aggiornare la legge sulla legittima difesa è d’accordo anche Giorgio Beretta, ma andrebbe fatto in modo diverso. “Siccome si sta parlando di legittima difesa occorre che venga introdotta una nuova licenza per uso appunto di armi per difesa abitativa o dell’esercizio commerciale. Così che le armi che si possono usare siano armi di tipo difensivo o con un munizionamento non letale”.
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