Dopo l’approvazione della legge n. 55/2024, con la conseguente istituzione dell’Ordine delle professioni pedagogiche ed educative e relativi albi, quale scenario si profila nel futuro per una professione che noi ci ostiniamo a considerare unica? Ci sarà un inasprimento delle posizioni tale da mettere definitivamente fine all’ipotesi, sicuramente la più sostenuta dai lavoratori del settore, di un profilo unico del mestiere dell’educatore?
C’è chi parla di riequilibrio delle aree, imputando alla nascita dell’albo socio-sanitario il vizio originale da cui è partita poi la rincorsa al riequilibrio di visibilità con l’istituzione di quello socio-pedagogico, chi invece sottolinea le responsabilità dell’Università che mantiene in vita due percorsi formativi paralleli in due facoltà diverse per formare a un mestiere che è lo stesso, chi lamenta l’inutilità della creazione di entità anacronistiche e corporative in un tempo in cui le professioni di cura sono al minimo storico per attrattiva contrattuale, da qui la fuga dei lavoratori del settore verso altre professioni. Quel che è certo è che questa frammentazione non aiuta a dare una rappresentazione reale dei veri bisogni, delle vere fatiche che attraversano questa figura professionale.
In questi anni si è acuito il divario tra istituzioni preposte a legiferare sul tema e professionisti coinvolti e alla fine ne è uscita una normativa che non risponde compiutamente alle reali istanze professionali della categoria. Tutt’altro, dal punto di vista burocratico normativo allarga ancor di più il divario tra le due aree, quella socio-sanitaria e quella socio-pedagogica, aree diverse in cui, lo ribadiamo per l’ennesima volta, si trova a operare una professione unica.
Per comprendere le diverse posizioni e soprattutto provare a delineare possibili scenari futuri, abbiamo messo intorno a un tavolo Alessandro Tolomelli, professore di Scienze dell’Educazione all’UNIBO, Francesco Crisafulli, creatore del sito www.educatoreprofessionale.it e responsabile del Servizio Sociale Disabili Adulti del comune di Bologna, Fabio Ruta, educatore e dottore in consulenza pedagogica e ricerca educativa e Andrea Rossi, presidente dei M.I.L.L.E. Professioni Educative.