Ha aperto il Museo Ottocento Bologna, una collezione permanente di 85 opere di maestri bolognesi per illustrare le principali correnti e tendenze espressive dell’Ottocento e del Novecento. Museo Ottocento Bologna è patrocinato dal Comune di Bologna e va ad arricchire il percorso espositivo cittadino. La sua sede si trova in piazza San Michele 4/C, davanti a Corte Isolani, su Strada Maggiore, asse che collega il Museo internazionale e biblioteca della Musica, il Museo Davia Bargellini, Casa Morandi e il Museo Civico del Risorgimento.

Il Museo, non solo sede espositiva ma anche centro di ricerca

Il Museo è costituito da 12 sezioni espositive divise per nuclei tematici, tra dipinti ad olio, acquerelli, disegni e bozzetti e documenta le principali correnti stilistiche del “secolo lungo” visto dagli artisti dell’area bolognese. Come ci racconta Francesca Sinigaglia, storica dell’arte e archivista: «gli spazi del museo approfondiscono lo sviluppo della pittura bolognese dagli anni 40 dell’Ottocento fino agli anni 30 del Novecento».

Il percorso espositivo del Museo Ottocento Bologna inizia intorno alla metà del secolo, presentando opere di artisti bolognesi come Giovanni Paolo Bedini, Luigi Busi, Fabio Fabbi, Mario De Maria, Alfredo Protti e tanti altri. Come ci spiega Sinigaglia: «il museo vuole rispondere a questa domanda fondamentale: cosa c’è tra i Gandolfi del 700 (i maestri bolognesi) e Giorgio Morandi? Ci sono personalità importantissime che hanno fatto la storia dell’arte nazionale e locale, degne di essere valorizzate».

Museo Ottocento Bologna non sarà solo una sede espositiva ma anche un centro di ricerca. Oltre alla collezione permanente, Museo Ottocento Bologna organizzerà infatti numerosi incontri aperti al pubblico, conferenze, giornate di studi e mostre temporanee. L’attenzione sarà rivolta alla ricerca storica. Dalle parole di Francesca Sinigaglia: «è importante la sfaccettatura dell’archivismo in quanto tutta la storia dell’arte deve avere delle basi solide sulle fonti e sulla parte documentaria».

Il Museo accoglierà inoltre specializzandi e organizzerà studi sui fondi che detiene; con il ricavato verrà assegnata una borsa di studio agli studiosi del settore per promuoverne attività e ricerche. Continua infatti Sinigaglia: «il museo è una no-profit, tutto il ricavato andrà in nuove acquisizioni per Bologna e borse di studio per i giovani studiosi dell’Ottocento e primo Novecento».

Per trovare i biglietti e per approfondire le opere esposte al Museo Ottocento Bologna clicca qui.

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