I fatti di sabato scorso a Roma, con l’assalto alla sede della Cgil a margine della protesta contro il Green Pass, sono solo un esempio della strategia adottata negli ultimi anni da parte dei neofascisti, in particolare quelli di Forza Nuova.
Lo spiega bene Saverio Ferrari dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre in Italia, che evidenzia come l’infiltrazione in molte manifestazioni di dissenso sia una sorta di modus operandi dei neofascisti italiani.

La strategia dei neofascisti: cavalcare il dissenso

Le difficoltà create dalla pandemia sono già state terreno fertile per l’estrema destra, che conta in questo modo di cavalcare la protesta allo scopo di fare nuovi proseliti. Era già successo, ad esempio, in occasione di #IoApro, il movimento dei ristoratori ribelli che avrebbero voluto disobbedire alle misure anti-Covid che imponevano la chiusura dei loro esercizi.
Le strategie adottate dalle diverse organizzazioni neofasciste, tuttavia, sono diverse, spiega Ferrari: «CasaPound nel 2020 tentò di dare vita al movimento delle mascherine tricolori, mentre Forza Nuova tenta di infiltrare movimenti già in essere, anche a causa dell’enorme difficoltà che l’organizzazione sta affrontando dopo la scissione dell’anno scorso».

L’assalto alla sede della Cgil, dunque, non è casuale ma ha una sua importanza dal punto di vista simbolico, dal momento che serve a Forza Nuova a caratterizzare in chiave apertamente fascista l’azione.
Tuttavia Ferrari non è d’accordo con le ricostruzioni che qualcuno fa in questi giorni, quelle secondo cui ci sarebbe un movimento No Green Pass buono strumentalizzato dai neofascisti che vi si sono infiltrati.
«La realtà è più complessa – osserva il fondatore dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre – Le altre componenti di quel movimento sono bande di quartiere, persone che si sono alimentate sui social network con teorie complottiste, ultrà da stadio ed altri gruppi ancora».

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