Sonia Mitralia, femminista e attivista politica greca, a Bologna per raccontare come la crisi colpisce le donne greche. L’attivista contro le politiche di austerità descrive un panorama d’emergenza, drammatico, in cui il diritto alla salute e alla maternità vengono negati.
“Con la troika il diritto alla salute ai cittadini greci non esiste più. Le vittime che stanno patendo maggiori conseguenze sono le donne”. Così Sonia Mitralia descrive la situazione in cui versa la Grecia, vero e proprio laboratorio politico per le misure d’austerity volute dall’Unione Europea.
Lei, femminista, fondatrice della Marcia Mondiale delle Donne in Grecia, attivista dei movimenti contro le politiche di austerità, si era impegnata nel passato nelle campagne per la cancellazione del debito pubblico nel Terzo Mondo, che costringeva gli abitanti di quei Paesi a vivere in condizioni di indigenza, precarietà e malnutrizione.
Forte di questa esperienza non ha paura a descrivere il suo Paese in questi termini: “I tagli della Troika hanno completamente cambiato il panorama sociale greco in poco più di tre anni. La disoccupazione è aumentata in maniera esponenziale, il diritto alla salute è stato negato e le prime vittime di tutto questo sono state le donne”.
Per un’ironia della storia oggi le femministe greche si ritrovano a difendere il diritto alla maternità, una scelta possibile che viene negata dalle politiche di austerità: “Le donne incinta devo pagare l’assistenza sanitaria per il parto prima di entrare in ospedale. E se durante la degenza sopravvengono complicazioni, ovviamente salgono anche i prezzi. Chi non può permettersi di pagare adesso, riceve assissenza solo in casi di emergenza, ma terminato il ricovero chi ha ricevuto le cure si ritrova in debito con lo Stato”.
E se il debito è superiore ai 5 mila euro il rischio che si corre sono il carcere e il pignoramento della casa. Infine, se oltre a essere donne si è anche migranti la situazione diventa drammatica.
Per questo le attiviste contro l’austerity hanno dato vita a un Dispensorio Sociale, una struttura che cerca di far fronte a queste mancanze e intanto continua a denunciare la grave crisi sanitaria e alimentare. Sono infatti emersi in questi periodi i primi casi di malnutrizione infantile e sono in aumento anche gli abbandoni dei neonati: “Il latte in polvere costa troppo e gli ospedali non offrono assistenza postparto. Quindi spesso le donne svezzano i neonati con latte consuetudinario che ha già portato a diversi casi di malnutrizione e sottoalimentazione. Spesso le madri abbandonano i figli negli orfanotrofi proprio per l’impossibilità di alimentarli”.
Sonia è arrivata in Italia per testimoniare tutto ciò: “La solidarietà che si può dare alla nostra associazione non sta soltanto nel reperimento materiale di tutto ciò che abbiamo bisogno, dal cibo ai finanziamenti. Essere solidali con noi significa anche impegnarsi concretamente contro le politiche di austerità, visto che quella che oggi è la Grecia, domani potrebbe essere l’Italia”.