Arriva a Bologna “Le cose preziose. L’ostinata ricerca di Beatrice Alemagna”, la mostra dedicata a Beatrice Alemagna, la più grande autrice italiana contemporanea di picture book. L’esposizione è aperta al pubblico fino al 26 aprile 2023 ed è visitabile presso Palazzo Paltroni (Via delle Donzelle, 2). È curata da Hamelin con il sostegno di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con la Bologna Children’s Book Fair. Oggi martedì 7 marzo alle ore 18 ci sarà in programma un evento speciale presso Palazzo Peltroni con Beatrice Alemagna che incontrerà il pubblico della mostra.

I nodi principali della mostra di Beatrice Alemagna

La mostra dedicata a Beatrice Alemagna è uno degli eventi principali della 60esima edizione della Fiera del Libro per Ragazzi e vuole essere un riconoscimento che la città rivolge all’artista bolognese che, dopo aver lasciato la città per spostarsi a Parigi, ha acquisito una fama internazionale. L’esposizione presenta un viaggio nella ricerca dell’artista con oltre 200 delle sue opere e, come ci racconta la stessa Beatrice Alemagna: «la mostra presenta disegni, schizzi, oggetti, ricerche e quaderni più o meno dei miei ultimi 10 anni di lavoro, dal 2013 al 2023». La mostra si concentra su alcuni dei nodi più profondi della poetica dell’artista: la centralità degli spazi (la loro composizione, il loro significato narrativo, il rapporto che instaurano con i personaggi); la rappresentazione dell’infanzia (il rapporto tra l’infanzia e il racconto); la centralità degli oggetti; la progressiva mutazione nell’approccio al racconto.

All’interno del percorso espositivo sono stati dedicati due momenti speciali a due delle opere ultime di Beatrice Alemagna, dando loro uno spazio dedicato. Si tratta di “Addio Biancaneve” e “Al parco”. La prima tra queste testimonia con forza l’indole dell’artista di non potersi mai fermare ai risultati raggiunti e di procedere instanzabilmente verso nuove mete, tecniche e forme di rappresentazione. In Addio Biancaneve, l’artista si spinge verso la pittura, proponendo una rottura nel raccontare la fiaba dal punto di vista della matrigna attraverso immagini fortemente espressionistiche. Al parco è invece un libro che Beatrice Alemagna ha realizzato insieme alla scrittrice svedese Sara Stridsberg. Questo libro – bello e dolente nel mostrare un’infanzia ostinata a giocare anche nel vuoto drammatico dei lockdown degli scorsi anni – le è valso un premio ideato appositamente da Bologna Children’s Book Fair: The Extraordinary Award for an Extraordinary Artist.

A partire dal titolo, il punto focale dell’intera mostra è quello della ricerca; questo diventa visibile attraverso l’esposizione di bellissimi materiali e diversi inediti. Ad accompagnare la mostra vi è infatti l’Alfabeto Alemagna che, come ci spiega Emilio Varrà, curatore della mostra con Hamelin: «è un saggio monografico fatto ad alfabeto con parole chiave che inaugurano una lettera; si tratta di una lente per attraversare il lavoro di Beatrice la quale ci ha messo a disposizione tantissime immagini di inediti non presenti nei libri pubblicati: schizzi, taccuini, bozzetti e lavori sui personaggi». Il saggio è diviso in 22 voci – dalla A di Animali alla I di Identità alla T di Teatro – e funge da una sorta di guida per il visitatore della mostra grazie alle immagini e agli interventi critici di Hamelin e di studiosi come Martino Negri, Sophie Van der Linden e Giovanna Zoboli.

Beatrice Alemagna sarà ospite anche in un incontro pubblico nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (Via della Belle Arti, 54) all’interno della serie di incontri che l’Accademia ospita durante i giorni della Fiera: giovedì 9 marzo alle ore 16.00 l’artista racconterà il suo percorso artistico, i dubbi e l’ostinazione che sempre l’attraversano, i temi e i modi del suo fare illustrazione.

ASCOLTA L’INTERVISTA A BEATRICE ALEMAGNA:

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