Dopo quattro anni dall’ultimo lavoro, dal titolo “Miranda!”, sono finalmente tornati gli Altre di B, la band indie bolognese che deve il nome alle vecchie schedine del Totocalcio, in cui erano segnate le partite di Serie A, di Serie B e, appunto, le altre di B.
La band vanta tra i suoi componenti un ex partecipante di X Factor, Vittorio Marchetti, tastierista del gruppo, ed è rinomata, tra le altre cose, per aver preso parte nel 2017 alla trasmissione di Rai 2, Quelli che il calcio, e per aver partecipato due volte allo Sziget Festival in Ungheria, una settimana di musica dal vivo unica nel suo genere, con più di sessanta palchi, e aperto a tutti i generi musicali.

Di quali “Sdeng” tratta il nuovo lavoro degli Altre di B

Il nuovo disco, uscito la scorsa settimana, ha un titolo particolare, che gli amanti dei fumetti non potranno fare a meno di identificare con il rumore onomatopeico di uno scontro con un palo della luce. “Sdeng” simboleggia appunto questo, ostacoli posti sul percorso degli individui che, inevitabilmente, vi vanno a sbattere contro, e sono rappresentati da smacchi amorosi e difficili rapporti interpersonali e genitoriali.

Il più grande scotto però è dedicato al mondo del lavoro dato che, soprattutto per la situazione dettata dal Covid, l’impegno profuso nella professione si è stato moltiplicato alacremente. La band, abituata a fare concerti e date per tutto l’anno è stata costretta a fermarsi e a impegnarsi nella realizzazione di questa opera, il quarto della loro produzione, dopo il già citato “Miranda!” del 2017, “Sport” del 2014 e l’album di debutto “There’s a Million Better Bands” del 2011.

L’intera gestazione, dalla scrittura alla registrazione, è stata condotta con uno spirito anarchico: nessuna regola particolare auto-imposta, ma soprattutto zero fretta o ansia da tempistiche precise. All’interno della loro sala prove prima, e nello studio di registrazione di Germano Bruno poi, situati entrambi in piena campagna, i quattro membri del gruppo hanno proceduto alla realizzazione dei loro pezzi, convolati poi in quello che è stato definito un ciclo, per l’appunto, campagnolo.

In “Sdeng” ci sarà un solo pezzo in lingua italiana, scritto in collaborazione con Lo Stato Sociale, e in particolare con Francesco Draicchio, detto Checco: consiste in una samba, inizialmente pensata con un testo in portoghese e solo in seguito portato alla nostra lingua madre, e in cui l’apporto del collaboratore esterno è stato fondamentale per la resa finale di questo brano, che prende il nome di “Lungomare“.

ASCOLTA L’ESTRATTO DALL’ALBUM DEGLI ALTRE DI B, “LUNGOMARE”:

Nel disco, infatti, non mancano le partecipazioni di altri artisti della scena locale, nonché tributi a band storiche del territorio: l’ultima traccia del disco, “Their Awesome Mixtape“, è un omaggio all’omonima band indie, con cui è mancata per motivi logistici una vera e propria featuring, ma che ha ritrovato il proprio stile richiamato in questo pezzo, tramite un sound a base di trombe di cui facevano ampio uso nelle loro canzoni.

Lo stile degli Altre di B, si focalizza su testi principalmente in inglese, che da un lato può rappresentare un ostacolo all’affermazione nel panorama musicale italiano, dall’altro è l’unico modo possibile per poter narrare con leggerezza determinati argomenti nel contesto nazionale, oltre ad aprir loro la possibilità di esprimersi fuori dai confini dove, in periodo pre-pandemia, si esibivano spesso, come in Ungheria o al South by Southwest (SXSW) Festival di Austin.

Il lavoro è stato subito apprezzato dalla critica, anche nella perplessità della stessa band, laddove vi viene identificato un imprinting americano degli anni ’00. «Ho letto numerose recensioni su questo disco e devo dire che non mi riconosco in nessuna di esse − scherza con noi Giacomo Gelati, chitarrista e voce del gruppo − volevamo scrivere e registrare l’album come si faceva negli anni ’60, e quindi certi pareri sono un ennesimo “sdeng”, anche se stavolta di natura positiva».

Con questo disco, e con la situazione mondiale in procinto di ritornare alla normalità, si aprirà anche una nuova stagione di concerti, che partiranno da giugno con tre date, il 5 a Milano, il 18 a Bologna e il 22 a Marina di Ravenna. E poi chissà che non possano proseguire per tutto il resto dell’anno, ma come lo stesso Giacomo ci confida «purtroppo (o per fortuna) si naviga un po’ a vista, anche perché si dà la precedenza ai prodotti mainstream. Noi comunque ci saremo e cercheremo di ritagliarci il nostro spazio dove si presenterà l’occasione».

Nel frattempo ascoltiamoci “Sdeng”, come sempre disponibile sulle piattaforme social, e speriamo che i pali in faccia possano finire, sia per noi ascoltatori che per loro, in modo da poter approfittare nuovamente a pieno ritmo della loro musica dal vivo.

Luca Meneghini

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIACOMO GELATI: