radiocitta’fujiko e Librerie.Coop, i libri e gli autori diventano protagonisti in radio, ogni settimana interviste, consigli di lettura e appuntamenti. I fondo all’articolo le due interviste, su questi link potete trovare i nostri consigli di lettura e il profilo su Anobii, social network dei libri e dei lettori.

CARLO FORMENTI, Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro, EGEA

Un phamplet per ragionare su come cambia il mondo del lavoro con l’era digitale. L’autore è ricercatore e professore aggregato di Teoria e tecnica dei nuovi media all’Università del Salento. Il libro propone la tesi che Internet non risolverà le contraddizioni del capitalismo, anzi i lavoratori del futuro saranno comunque sfruttati. Non per responsabilità della rete, che sarà il catalizzatore di un lavoro che appare oggi in eclissi: “se pensiamo alla grande quantità di lavoro gratuito, di conoscenza, che non compare come tale, non è classificato come lavoro e nemmeno offre consapevolezza di classe dei lavoratori”. Il capitalismo si serve della tecnologia per il decentramento, per il boom della finanza a scapito dell’economia produttiva. Il digitale in un primo momento ha contribuito ad una maggiore diffusione della libertà d’espressione, e lo fa pure oggi, ha dato la spinta con tante start-up e nuove imprese, con l’abbatimento di alcuni monopoli, “negli ultimi anni c’è stata inversione di tendenza paradossale, il 2.0 nasce in nome della democrazia e della libertà e in parte è così, vedi primavera araba e indignados in Spagna, però lo sono solo in termini contingenti, solo in casi in cui l’organizzazione dei movimenti sociali vanno al di là della rete dove sono nati, altrimenti vengono travolti dal mezzo che rimane un campo di forze ambiguo e neutro”. Così cambia il campo da gioco delle relazioni del lavoro, cambiano le regole e i rapporti tra i giocatori.

ERNESTO ASSANTE, Copio, dunque sono. La rivoluzione elettronica che ha cambiato la musica, Coniglio Editore

Un’edizione aggiornata per il libro del giornalista di Repubblica Ernesto Assante che descrive il mutamento che l’avvento del digitale ha portato nella sfera musicale. Nel volume si riflette sul passaggio dal formato analogico a quello digitale mettendo in rilievo le diverse possibilità future, una su tutte la copia. La pratica della copia digitale se da un lato perde smalto e valore perchè si distanzia dalla matrice originale per diventare copia della copia, dall’altro invece concede di esprimersi reinterpretando e re-mixando la propria realtà e il proprio bagaglio culturale. Assante a proposito di questa sperimentazione creativo-identitaria dice: “io credo l’arte del copiare ci definisca a seconda di come noi creiamo materiali creativi nuovi utilizzando cose che sono già state realizzate in passato”. L’espressione di Cartesio “cogito ergo sum” che ben descrive la certezza dell’uomo come essere pensante non viene né ambita né cortegiata ma piuttosto contemplata e reinterpretata. Assante con il suo titolo parafrasato ribadisce come anche in campo tecnologico e musicale l’uomo riesce ad avere il controllo del proprio pensiero. Intervista di Elio Faiella.