Il giorno prima che l’ex premier parlasse di “lavoro di cittadinanza”, a Perugia FEF Academy ha presentato il programma per un “lavoro transitorio di cittadinanza”. Da Fazio, però, Renzi ha dimostrato di avere le idee confuse. L’economista Giacomo Bracci ci spiega l’idea del Guaranteed Transition Job, illustrato al Parlamento europeo martedì scorso.

Renzi strizza l’occhio alla Fef Academy, ma non lo sa

“Matteo, ammettilo che ci stai seguendo”. È così che il giornalista Matteo Bernabè della FEF Academy  ironizza sulla singolare coincidenza attorno al tema del “lavoro di cittadinanza”. Il giorno prima che Matteo Renzi “lanciasse” l’idea lavoro di cittadinanza, infatti, alcuni esponenti di FEF Academy, tra cui l’economista Warren Mosler, hanno presentato a Perugia il programma per un “lavoro transitorio di cittadinanza” (Guarantee Transition Job), che pochi giorni dopo è stato presentato a Bruxelles alla Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo.

In realtà, già nel novembre 2015 l’economista Giacomo Bracci aveva illustrato ai microfoni di Radio Città Fujiko l’idea del Job Guarantee, una misura che appare molto diversa dall’idea espressa nel salotto di Fabio Fazio dallo stesso Renzi sul lavoro di cittadinanza.
“Io ti dico provaci. Non ce la fai? Ti do una mano – ha chiosato domenica scorsa l’ex premier – Non ce la fai? Ti faccio fare un corso di formazione. Non ce la fai? Ti metto tutte le condizioni perché tu possa provarci”.

Abbiamo già avuto modo di spiegare come la confusa boutade di Renzi risponda a una duplice esigenza politica: da un lato intervenire sul tema del lavoro su cui puntano gli scissionisti di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, dall’altro rispondere al M5S che spinge per il reddito di cittadinanza.
A quale esigenza risponde, invece, il Guaranteed Transition Job? Lo studio presentato al Parlamento europeo constata che la disoccupazione di lungo corso diminuisce l’occupabilità delle persone. Le aziende tendono ad assumere persone che sono ancora attive nel mercato del lavoro. Un lavoro pubblico di transizione, da un lato, permette alle persone di restare attive e, dall’altro, diminuirebbe la ricattabilità e la concorrenza basata sui tagli al costo del lavoro.

Per capire meglio e nel suo complesso in cosa consiste il Guaranteed Transition Job ascolta le parole di Giacomo Bracci: