In occasione del 150esimo anniversario della sua istituzione, l’Archivio di Stato di Bologna si apre alla città, proponendo un ricco calendario di iniziative e mettendo a disposizione di tutti i cittadini uno spazio ritrovato: il Chiostro dei Celestini.
«L’obiettivo dei festeggiamenti – racconta la direttrice Candida Carrino – è quello di ricordare a tutti il patrimonio inestimabile di documentazione che si è sendimentato attraverso i secoli qui nel nostro Archivio. Vogliamo offrire un nuovo volto dell’Archivio, un apertura totale alla città, un polo culturale, non sarà un amarcord sentimentale, ma una progettualità per dare una nuova immagine dell’Archivio».

Il programma per i festeggiamenti della riapertura dell’Archivio di Stato

«Tutti gli eventi sono tesi a raccontare i nostri documenti con un nuovo linguaggio, questa è la nuova formula adottata» racconta Candida Carrino. E infatti è stato pensato un ricco e diversificato calendario di eventi, con un’attenzione speciale ai più giovani.

Ad aprire le celebrazioni il 19 aprile ci sarà un incontro dedicato allo studio della digitalizzazione del fascicolo di Giuseppe Massarenti e al progetto Art bonus “Adotta un sovversivo!”. Il 7 maggio sarà inaugurata la mostra del fotografo Michele Lapini, allestita nel chiostro dei Celestini.

Per i mesi di settembre e ottobre, lo spazio del Chiostro ospiterà invece la mostra immersiva che guiderà il pubblico alla scoperta del Liber Paradisus, il documento con cui nel 1257 il Comune decretava la fine della schiavitù nel territorio, raccogliendo i nomi di tutti i servi riscattati e degli ex padroni. Nel mese di novembre si ospiterà lo spettacolo itinerante dell‘associazione culturale Archioviozeta: attori e pubblico gireranno indisturbati negli spazi dell’Archivio, anche in quelli solitamente riservati al personale.

Nel corso dell’anno sarà garantita anche l’apertura della casa-torre dei Catalani, torre costruita nel XIII secolo e divenuta nel 1971 parte della sede dell’Archivio di Stato di Bologna.

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