È stata lanciata dalle associazioni Ethnos, Gruppo Trans e Daruma la campagna Impact di sensibilizzazione alle identità trans nello sport. Punta di diamante della campagna, il film documentario “5 nanomoli” sulla storia di Valentina Petrillo, un’atleta trans con una disabilità visiva.

Valentina Petrillo mette in discussione gli standard arbitrari dello sport

La storia è quella di Valentina Petrillo e della coraggiosissima battaglia per gareggiare nella categoria di elezione, quindi quella femminile. Il film racconta il suo sogno sportivo e la sua battaglia contro l’indifferenza e il pregiudizio. «Si porta dentro un messaggio dirompente, che scardina porte e pregiudizi, tentando di far capire l’importanza della possibilità di far gareggiare le persone transgender all’interno delle proprie categorie di elezione, aprendo poi anche a tutte le problematicità sistemiche che devono essere messe in discussione» racconta la regista Elisa Mereghetti, che ha voluto trasmettere l’importanza di questo dibattito già dal titolo.

5 nanomoli” infatti è un titolo originale quanto significativo, nel mondo dell’atletica leggera, 5 nanomoli per litro è la soglia limite di testosterone consentita alle atlete che intendano gareggiare nella categoria femminile. Un confine del tutto arbitrario e certamente inadeguato per definire i limiti di una vicenda sportiva e umana come quella di Valentina.

«Il nostro desiderio con questa campagna è su due fronti» spiega ancora la regista «vogliamo raccontare la storia di Valentina ed utilizzare l’empatia che inevitabilmente ne scaturisce, non solo per sensibilizzare, ma per vedere un vero cambiamento nelle politiche, nei comportamenti e nella quotidianità».

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ELISA MEREGHETTI:

Dopo aver ascoltato le parole della regista,Elisa Mereghetti, abbiamo parlato anche con la protagonista Valentina Petrillo. Nata a Napoli, a 18 anni si trasferisce a Bologna per iscriversi all’unica scuola in Italia per persone con disabilità visive e rimane indissolubilmente legata alla città. «Bologna mi ha accolta sotto ogni aspetto, dalla disabilità al percorso di realizzazione personale. Mi ha abbracciato e aiutato» racconta l’atleta.

Ai nostri microfoni Valentina è diretta, aperta e spigliata, esattamente come ci racconta di essere del documentario: un fiume di emozioni e parole che viene catturato in tutta la sua verità. «Mi sento finalmente rappresentata a pieno in questo documentario, anche se spesso stento a credere di aver fatto davvero tutte le cose che vengono raccontate, sono battaglie così grandi da affrontare» spiega Petrillo, perché la sua storia è unica ma racchiude battaglie importantissime e che si legano tra loro: la disabilità e il percorso di una persona trans, il tutto racchiuso nel mondo dello sport. Una storia che porta alla luce tematiche ancora troppo poco discusse.

Per maggiori informazioni e restare aggiornati sulla campagna e il film “5 nanomoli” visita il sito.

ASCOLTA L’INTERVISTA A VALENTINA PETRILLO: