Per la prima volta da quando è salito al potere, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non vince al primo turno nelle elezioni presidenziali, pur risultando il primo dei quattro candidati che si sono presentati al voto. In attesa dei risultati definitivi, lo stesso Erdogan ha ammesso di essersi fermato sotto il 50% dei consensi, quota che lo porterà al ballottaggio con lo sfidante, Kemal Kiliçdaroglu.
Nelle elezioni parlamentari, però, l’Akp, il partito di Erdogan, ha ottenuto la maggioranza dei seggi.

Turchia, il ballottaggio tra Erdogan e Kiliçdaroglu

«Io vedrei il bicchiere mezzo pieno». È così che Giuseppe Acconcia, esperto di questioni mediorientali, docente all’Università di Padova e giornalista, commenta ai nostri microfoni il risultato delle elezioni presidenziali turche.
Sono tre gli elementi che Acconcia indica come positivi. Da un lato, appunto, che per la prima volta Erdogan non abbia superato il 50% dei consensi e sia costretto ad andare al ballottaggio.
Vi è poi il dato dell’alta partecipazione al voto, con un’affluenza al 90%, trainata soprattutto dai giovani. Infine in queste elezioni la sinistra filo-curda è riuscita ad entrare in Parlamento.

«Gli osservatori internazionali che hanno seguito le elezioni turche testimoniano un’atmosfera di cambiamento», sottolinea Acconcia, che aggiunge come, per il ballottaggio del prossimo 28 maggio, sarà importante vedere come si muoverà Sinan Ogan, il candidato della destra nazionalista che ha raggiunto il 5% delle preferenze. Un suo sostegno a Erdogan potrebbe essere decisivo per ostacolare il cambiamento in Turchia.

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