Dove finisce il diritto di cronaca e comincia il processo mediatico? Come garantire la libertà di informazione e tutelare le persone coinvolte in un procedimento giudiziario? Il rapporto complicato tra processo penale e informazione giudiziaria viene affrontato in una tavola rotonda promossa dalla Camera Penale e dall’Ordine dei Giornalisti.

Accusa, difesa, giudici e stampa si siedono attorno ad un tavolo per discutere di informazione e garanzie giudiziarie. L’annoso e controverso tema è sempre di attualità e difficilmente può trovare una sintesi senza un confronto.
Da un lato, infatti, ci sono le esigenze e il ruolo della stampa, che deve veder garantito il diritto di cronaca e poter svolgere la sua funzione di “cane da guardia del potere”.
Sfociare nel processo mediatico e nel sensazionalismo, però, è un attimo e può compromettere l’esistenza di persone che potrebbero risultare innocenti alla fine dell’iter processuale.

Per questo motivo, la Camera Penale di Bologna, l’Osservatorio bolognese “Processo penale e media” e la Fondazione Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna promuovono una tavola rotonda per mettere a confronto le diverse posizioni.
L’incontro si svolgerà venerdì 20 aprile, dalle 14.30, nella Sala della Traslazione di Piazza San Domenico 13.

Dopo i saluti istituzionali, ad introdurre il dibattito, che verrà scandito dalle domande degli studenti del master di giornalismo, saranno le introduzioni di Roberto D’Errico, presidente della Camera Penale di Bologna, e di Vittorio Roidi, autore del libro “Giornalisti o Giudici?“. A moderare il confronto vero e proprio ci sarà una figura di “garanzia”, Antonello De Oro del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Unibo.

Il “match”, invece, sarà tra Grazia Nart, presidente dell’Ufficio Gip del Tribunale di Bologna, il procuratore capo Giuseppe Amato, il presidente del Consiglio di Disciplina dei giornalisti Claudio Santini, il giornalista di cronaca giudiziaria del Corriere di Bologna Gianluca Rotondi, il suo collega del Resto del Carlino Gilberto Dondi, Francesco Maisano, componente del direttivo della Camera Penale e l’avvocato Pierpaolo Groppoli dell’Osservatorio “Processo penale e media”.

È proprio l’avvocato Groppoli che, ai nostri microfoni, spiega il senso dell’iniziativa. “Secondo noi avvocati, non sempre la rappresentazione che la stampa fa del processo penale non sempre segue dei canoni ermeneutici corretti – sostiene Groppoli – Il confronto e il dialogo sono ciò che può farci migliorare tutti”.
L’incontro è aperto alla cittadinanza.

ASCOLTA L’INTERVISTA A PIEPAOLO GROPPOLI: