Questa mattina, nella sala conferenze della Regione, è stato presentato lo stato dei progetti regionali per la semplificazione della burocrazia in agricoltura. Presenti l’assessore all’agricoltura, Tiberio Rabboni, i rappresentanti delle organizzazioni di categoria e la vice-presidente della giunta Simonetta Salieri.
Nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Emilia Romagna, si è tenuto oggi, nella sala conferenze della regione, il convegno: “La semplificazione in campo: innovazioni antiburocratiche per l’agricoltura emiliano-romagnola”. Nella presentazione dell’assessore Rabboni e dei tecnici, si è voluto far leva su tre grandi innovazioni che sono o che diventeranno operative a breve. La prima, definita “fai da te“, prevede la possibilità per gli agricoltori di espletare sempre più pratiche amministrative da casa propria in via telematica, fornendo esclusivamente le credenziali assegnate.
La seconda riguarda il silenzio assenso nel trattamento delle domande. In virtù del principio di sussidiarietà, soggetti privati saranno accreditati dalla pubblica amministrazione per l’apertura di istruttorie, per la conclusione delle quali, varrà la regola del silenzio assenso.
La terza e ultima innovazione, riguarda la creazione di un registro unico dei controlli (RUC). Le risultanze di ciascun controllo effettuato da uno soggetti incaricati, confluiranno in un unico database, cui potranno attingere tutti gli altri enti che effettuano controlli in agricoltura.
Mauro Tonello, presidente regionale e vice-presidente nazionale di Coldiretti, sostiene che la direzione intrapresa dell’assessorato regionale sia quella giusta. Ad una semplificazione, necessaria, va aggiunto l’elemento della certezza dei tempi e dei modi degli adempimenti burocratici, che costituisce un punto di partenza fondamentale per ogni impresa. Per quel che riguarda le buone performance del comparto agricolo nelle esportazioni, Tonello afferma che: “L’agricoltura ha saputo dimostrare la sua capacità di produrre prodotti di qualità, proprio perché strutturalmente radicata sul territorio. L’agricoltura, nel suo complesso,” conclude Tonello, “è la dimostrazione di come un settore possa fare qualità e tutela del territorio e reggere, nel contempo, anche in un contesto di globalizzazione dei mercati”.
Francesco Ditaranto