Ha dell’incredibile la vicenda che coinvolge la sede dell’Unione Sindacale di Base di via dell’Aeroporto a Roma. Questa mattina i carabinieri si sono presentati nella sede del sindacato, senza mandato ma in forza dell’articolo 4 della legge 152/1975, alla ricerca di armi. A muovere i militari, come hanno riferito gli stessi, una denuncia telefonica anonima.
La perquisizione ha poi portato al rinvenimento di una pistola, avvolta in un cellophane immerso nell’acqua, all’interno di una cassetta di un wc, quindi non visibile al pubblico. Un particolare non irrilevante, dal momento che in questo modo viene esclusa l’ipotesi di un bravo avventore solerte che, avendo visto un’arma, effettua una denuncia.

«Una provocazione», la risposta di Usb alla vicenda della pistola

Erano circa le 11.00 del mattino quando i carabinieri si sono presentati alla sede di Usb in via dell’Aeroporto a Roma. Di fronte alla visita insolita di forze dell’ordine in una sede di un sindacato, i presenti hanno attivato lo staff legale e i parlamentari di ManifestA.
«Una provocazione – è la reazione di Usb – Noi in questi giorni siamo impegnati proprio contro l’invio di armi per fare la guerra. Le nostre sole armi sono gli scioperi e le mobilitazioni».
Usb ritiene quanto avvenuto un pretesto evidentemente e totalmente risibile per lanciare un messaggio al sindacato che in questo momento dà evidentemente fastidio ai palazzi del potere.

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