Un teatro che parli a tutti e che coinvolga tutte le generazioni in un intreccio di linguaggi e relazioni. È questo l’obiettivo del Teatro, che la scorsa stagione ha registrato oltre 13600 presenze; quasi 3000 in più dell’anno precedente. Si tratta di un progetto poliedrico, come il Teatro che lo propone, in cui il palcoscenico si estende al pubblico e tutti diventano i protagonisti in scena.
Gli spettacoli toccheranno temi delicati come l’occupazione nazista in Italia, le stragi di Capaci e via d’Amelio, la perpetua guerra tra maschi e femmine, l’integrazione e il razzismo. Ma anche il concetto di Kalokagathìa, ovvero l’ideale per cui la bellezza è la ricompensa per chi è buono.
A sottolineare ulteriormente il carattere versatile del Teatro Betti è Won Myeong Won, l’artista “nomade” che incarna il volto della rassegna. Il performer coreano calcherà il palco del Teatro comunale Laura Betti il 21 e 22 febbraio, portando in scena Pruvulazzu, il progetto sarà realizzato sotto forma di prova aperta.
Largo spazio anche ai giovanissimi, che entrano in contatto con le luci della ribalta attraverso Generazioni a Teatro. Il progetto nasce dall’incontro tra diverse scuole superiori di Bologna e il Teatro comunale Laura Betti. Attività di scrittura drammaturgica, recitazione, video making, canto corale, musica e danza popoleranno il teatro da ottobre a maggio. Viene definito così, un patto educativo tra scuola e teatro. Entrambi luoghi di formazione, di espressione, di contatto tra presente e futuro.
Amalia Apicella
Ascolta l’intervista a Cira Santoro, organizzatrice degli spettacoli del Teatro comunale Laura Betti: