Cinque nuove storie a cui appassionarsi e un’app per smartphone completamente gratuita, queste le novità di “Documentando. Archivio del Documentario Italiano”, la piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, ad accesso libero senza restrizioni territoriali, ideata dall’Associazione D.E-R Documentaristi dell’Emilia-Romagna.

Nuovi documentari e un’app gratuita per smartphone

Nato dalla collaborazione dell’Associazione D.E-R Documentaristi dell’Emilia-Romagna con Emilia-Romagna Film Commission e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, “Documentando. Archivio del Documentario Italiano” è un archivio vivo e in continua espansione composto da oltre 200 opere di cinema del reale, realizzate da autori italiani a partire dai primi anni 2000. La fruizione è gratuita e ad accesso libero sul sito, ma è stata sviluppata anche un’applicazione che da inizio gennaio 2024 permette la riproduzione dei documentari su smartphone e tablet, compatibile sia con iPhone che Android e scaricabile gratuitamente sui rispettivi store. «Questo per facilitare la visione di documentari di autori importanti del nostro territorio ma non solo e di opere che non si trovano più in altre piattaforme a pagamento», spiega Enza Negroni, la presidente del progetto.

Accanto a questa grande novità, ci sono cinque nuove acquisizioni anche nel patrimonio filmico, a partire da due opere di Antonio Martino, filmmaker calabrese laureato al DAMS – Università di Bologna che indaga temi ambientali, sociali e politici: “Gara de Nord, copii pe strada”, girato in Romania nel 2006, sulla condizione dei bambini di strada, e “Niguri”, sulla difficile convivenza fra gli abitanti del piccolo paese calabrese di S. Anna e i più di 2000 “ospiti” del vicino centro d’accoglienza, uno dei più grandi campi d’Europa. Si aggiungono anche due lavori di Caterina Monzani, regista e produttrice di documentari: “The Love Bureau”, un racconto dolce-amaro sugli incontri via internet, sulla caduta del comunismo e la ricerca dell’amore nel 21˚ secolo, e “La valle dello Jato”, la storia del giornalista siciliano Pino Maniaci con la missione di liberare la sua terra dalla corruzione mafiosa. Infine, tra i nuovi titoli, anche “Mezzanotte a Mosca” un film di Giovanni Cocconi e Pietro Medioli, che racconta piccole storie di passione per la musica, rievocate dagli anziani abitanti di San Secondo nel parmense, nel giorno del centenario della morte di Giuseppe Verdi che tanto amava questa cittadina.

ASCOLTA L’INTERVISTA A ENZA NEGRONI: