Si può fare musica elettronica con un violino? Secondo il duo francese composto da Karl Soon e Thx Violin, sì, senza dubbio. Musicisti di lungo corso, muovono i primi passi da bambini, oggi sono considerati fra gli artisti più interessanti della scena elettronica francese.
“Il nostro duo è nato dalla fusione delle nostre inclinazioni musicali, abbiamo iniziato per gioco – raccontano gli artisti – e col passare del tempo, e a forza di suonare insieme, abbiamo deciso che questa era la forma attraverso cui volevamo incontrare il pubblico”
Ma cosa c’è alla base del mix “elettronica e violino”?
“Per noi la musica è universale. Tutti gli stili di musica possono incontrarsi finché è possibile. L’incontro tra musica elettronica e violino trasmette un’emozione unica, diversa”
Quali sono gli artisti ai quali vi ispirate?
“Il nostro pantheon è vasto: mostri sacri come Armin van Buuren, Yann Muller, Lindsey Stirling, una violinista che unisce la musica elettronica con il suo violino, David Guetta…”
Theo, tu hai esperienza di conservatorio, hai incontrato diffidenza negli ambienti di musica classica rispetto a questa vostra esperienza?
No, affatto. Ho molti amici che hanno studiato con me in conservatorio e provengono da un background classico e oggi sono vicini alla scena elettronica. In ogni caso, indipendentemente dal genere, classico, elettronico, rock, la musica resta universale. La formazione classica presuppone un maggiore rigore , questo è ciò che ci forma in seguito e ci permette di fare ciò che vogliamo con qualsiasi stile, è solo qualcosa in più per lasciar esprimere la nostra personalità.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
“I nostri obiettivi sono, prima di tutto, fare ciò che ci piace e restare autentici nella nostra musica, questa per noi rappresenta la base. Poi stiamo lavorando a un album in stile «afro house» con accordi di violino. E poi ci piacerebbe avere la possibilità di continuare a salire sui grandi palcoscenici di tutto il mondo”
Un’ultima domanda: cosa rappresenta per voi la musica?
La musica per noi è prima di tutto la nostra passione. È un momento di condivisione. È un’emozione che ci lega a qualcosa di profondo. Quando suoniamo sul palco, non c’è felicità più grande del vedere tutti connessi, liberi nel divertimento