“Diametro. La musica attraverso” è il progetto dell’Associazione Senzaspine che ha alla base interazione, inclusione e fruizione culturale con l’obiettivo di sostenere, tramite finanziamenti e formazione, idee progettuali ad alto impatto sociale e civico rivolte alla cittadinanza e nate per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

La musica come un diametro che unisce artisti e pubblico

Il percorso “Diametro. La musica attraverso” nasce durante la pandemia sia per rafforzare il settore musicale bolognese, ostacolato spesso dalla precarietà, sia per mettere l’accento sull’importante relazione tra gli artisti e lo spettatore, componente fondamentale poiché non solo fa da fruitore ma anche da interlocutore attivo, sostenitore e beneficiario della proposta culturale e artistica: «durante la pandemia ci si è resi conto che non bastano contatti, non basta mantenersi stabili in questo settore ma c’è bisogno di un coinvolgimento del pubblico» e ancora «è stato interessante anche per il pubblico conoscere i retroscena dell’intrattenimento, del settore culturale». Il problema che si vorrebbe evidenziare è che per il mondo della musica non c’è un percorso agevolato come accade negli altri settori, non ci sono finanziamenti statali o tutele da parte dei sindacati e, soprattutto, non ce n’è uno che si rivolga direttamente ai musicisti.

Il filo conduttore della rassegna è il rapporto tra l’arte e il pubblico: “Diametro”,dunque, nel senso letterale del termine, inteso come un segmento che unisce due punti opposti di una circonferenza (artisti e pubblico) passando per il suo centro (operatori e centri culturali/ tecnici). La scorsa estate sono stati selezionati 15 artisti e artiste, 24 spettatori e spettatrici, un gruppo eterogeneo in cui musicisti professionisti, giovani emergenti e appassionati si sono cimentati nella creazione di eventi e format musicali co-progettati da disseminare per la città di Bologna con sette appuntamenti con diverse location proprio per dare diverse prospettive sulla cultura in città.

Negli appuntamenti formativi i partecipanti selezionati hanno attraversato i vari “mondi” che compongono il settore musicale, confrontandosi e mettendosi in gioco dalle rispettive prospettive e, di tanto in tanto, scambiandosi i ruoli. Nel corso dei mesi tutti i partecipanti si sono trovati nel ruolo di operatori e operatrici culturali, mettendo in pratica il percorso formativo, autogestendo in gruppo tutti gli aspetti necessari all’organizzazione di eventi culturali, trovandosi così “dall’altra parte della circonferenza”.

Il progetto Senzaspine, con la partecipazione di Kilowatt, Cassero LGBTI+ Center e di Panico Concerti, ha affrontato con un approccio trasversale la crisi, superando le criticità presenti ancora prima della pandemia. Il mese di giugno 2021 è stato dedicato a tre incontri aperti al pubblico nelle sedi dei rispettivi partner, in cui gli esponenti dei luoghi culturali di Bologna hanno dialogato con ospiti appartenenti al mondo politico e istituzionale: vere e proprie tavole rotonde incentrate su temi artistici e sociali attorno allo scenario musicale bolognese.

Tutto è stato progettato e deciso dai partecipanti: dalla scelta delle location alla programmazione artistica, dalle attività collaterali al budgeting «è un po’ un esperimento, noi abbiamo cercato di fornire, come Associazione, gli strumenti che potessero essere utili per fare questo lavoro ma non abbiamo interferito nel processo di progettazione vera e propria. Sarà un modo per capire se questa formazione è riuscita in qualche modo a rendere queste persone operatori/operatrici culturali». https://www.senzaspine.com/it/diametro./

ASCOLTA L’INTERVISTA A EUGENIA GALLI E CHARLIE BIANCHETTI: